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Questo articolo è stato pubblicato il 31 maggio 2013 alle ore 13:27.

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Davanti agli stati maggiori dell'economia italiana Ignazio Visco parla della crisi del Monte dei Paschi, difende l'operato di Via Nazionale, si dice aperto alle critiche, e annuncia che l'azione contro gli ex amministratori responsabili di quanto accaduto non è finita.

Un'analisi che mette in luce la gravità della situazione ma anche dello sforzo in atto - da parte del nuovo management, guidato da Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, sia da parte dell'autorità di controllo - per riportare Mps in un zona di sicurezza. Come mette in luce il dossier diffuso in mattinata dalla banca centrale dove si rileva come la liquidità è migliorata e così anche la situazione del capitale.

Ma è il messagghio "politico" di Visco la novità della giornata. Su Mps, ha detto, Bankitalia ha «operato con correttezza, impegno a attenzione, nei limiti dell'ordinamento: siamo aperti alle osservazioni costruttive» ha detto il governatore precisando che la Vigilanza collabora «strettamente con la magistratura», impegnata ancora a srotorare il groviglio della precedente gestione. Che ha costretto lo Stato a intervenire con un salvataggio vero e proprio, di 4 miliardi rapprentato dai Monti-Bond.

«Lo stato italiano ha concesso un finanziamento a condizioni onerose per la banca»: infatti il tasso iniziale del prestito (che è perpetuo) è del 9%, a salire. Inoltre «il piano di ristrutturazione ha obiettivi ambiziosi; il suo successo dipenderà anche dall'evoluzione del contesto economico e finanziario del paese».

Nel dossier si legge che oltre a quelli già comunicati (con sanzioni per circa 5 milioni di euro) la Banca d'Italia ha in corso altri tre procedimenti sanzionatori nei confronti di ex esponenti di Mps. «Sono in corso nei confronti degli ex esponenti di Mps - si legge nel documento - altri tre procedimenti sanzionatori concernenti la violazione delle disposizioni in materia di politiche di remunerazione, errate segnalazioni su titoli di Stato in portafoglio e pregresse disfunzioni in materia di trasparenza e antiriciclaggio».

La Banca d'Italia ricorda anche che a partire dalla fine del 2011 é stata «informata dalla Procura di Siena delle indagini in corso ed é in costante contatto con i magistrati inquirenti ai quali é stata fornita ogni collaborazione e documentazione, coordinandosi anche con la Consob e la Guardia di Finanza. L'azione di accertamento dell'effettiva natura delle operazioni del Mps si é quindi basata anche sugli sviluppi delle indagini penali che hanno messo in luce fatti non altrimenti riscontrabili». Nel documento Bankitalia ricorda tutte le azioni di controllo svolte nei confronti di Rocca Salimbeni, assicurando che l'attività di vigilanza é stata «continua e di intensità crescente». (Ca.Mar.)

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