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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2013 alle ore 12:45.

L'economia stenta a riprendersi, la politica è a corto di idee illuminate e di lunghe visioni, le casse dello Stato sono più vuote che piene, le banche stringono i cordoni del credito per via di nuove regole e vecchia recessione, le imprese sono pressate da una globalizzazione che non fa sconti. La tentazione di sperare che la Banca centrale europea abbia la bacchetta magica per risolvere i problemi finanziari di famiglie, imprese, banche e Stati nell'Eurozona periferica è forte. E così anche oggi la vigilia del Board della Bce e della conferenza stampa del presidente Mario Draghi è densa di aspettative.
La cassetta degli attrezzi del governatore di una banca centrale, soprattutto in tempi come questi scanditi da cambiamenti epocali, è ben fornita. In risposta alle crisi multiple (dal subprime al crack di Lehman brothers, dalla chiusura del mercato interbancario e al tracrollo del debito sovrano europeo) gli strumenti convenzionali della politica monetaria, già numerosissimi, sono stati integrati con una vasta gamma di nuovi strumenti non convenzionali. La Bce ha sperimentato con alterne fortune il Smp (Securities markets programme) ma ha realizzato con successo due LTRO triennali senza percedenti. Ha creato un'arma deterrente rivelatasi molto potente, quella delle OMTs, e ora ha allo studio interventi mirati per migliorare le condizioni del credito alle Pmi. La cassetta degli attrezzi di Mario Draghi è come la borsa di Mary Poppins e l'Eurotower è un cantiere aperto di "men at work".
Gli interventi di una Banca centrale, tuttavia, anche quando supportati da un mandato doppio su inflazione e crescita, non sono risolutivi se non vengono accompagnati dal miglioramento strutturale della produttività e competitività dei sistemi economici, dal rafforzamento delle basi patrimoniali del sistema bancario, dalla sostenibilità dei conti pubblici, dalla modernizzazione e internazionalizzazione del sistema industriale, dalla partecipazione di contribuenti e lavoratori a fare la propria parte. Le misure eccezionali di un governatore a volte servono soltanto a comprare tempo per la politica, le imprese, le banche, i cittadini: le risorse di una banca centrale, è vero, sono infinite ma il tempo che può essere comprato sui mercati finanziari globali non lo è.
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