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Questo articolo è stato pubblicato il 07 giugno 2013 alle ore 13:26.
La corte d'appello di Bologna ha confermato la condanna in primo grado a Cesare Geronzi e all'ex amministratore delegato di Capitalia Matteo Arpe per il crack Parmalat. Per il filone delle acque minerali Ciappazzi, Geronzi è stato condannato a cinque anni di reclusione per bancarotta fraudolenta e usura, mentre per Arpe la condanna è di tre anni e sette mesi per bancarotta fraudolenta. Questo filone del processo riguarda le acque minerali Ciappazzi che Calisto Tanzi acquistò dal gruppo Ciarrapico nel 2002.
Il primo grado
In primo grado, il tribunale di Parma aveva condannato, tra gli altri, l'ex presidente di Banca di Roma-Capitalia Cesare Geronzi a cinque anni per bancarotta e usura, e l'ex ad di Capitalia Matteo Arpe a tre anni e sette mesi. Il procuratore generale Umberto Palma in aula aveva chiesto la conferma delle condanne per gli otto imputati.
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