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Questo articolo è stato pubblicato il 18 giugno 2013 alle ore 13:00.

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La sede della BoE, Londra (Bloomberg)La sede della BoE, Londra (Bloomberg)

LONDRA - Oggi è il giorno delle prime accuse penali per lo scandalo Libor: dopo mesi di inchiesta il Serious Fraud Office (Sfo) britannico ha formalmente incriminato Thomas Hayes, un cittadino britannico residente a Londra, ex trader di Ubs e di Citigroup considerato dalle autoritá la "mente" del sistema di manipolazione del tasso interbancario. Otto i capi di imputazione contro Hayes, che giovedì dovrà comparire al tribunale di Westminster. Il trader, che ha 33 anni, nel dicembre scorso era giá stato incriminato negli Stati Uniti, lo stesso giorno in cui le autoritá americane che lavorano in parallelo con le britanniche avevano imposto una multa record da 1,5 miliardi di dollari a Ubs. Anche Barclays e Royal Bank hanno dovuto pagare forti penali per il loro ruolo nello scandalo Libor.

L'ex trader era stato anche arrestato in Gran Bretagna in dicembre, assieme a Terry Farr e Jim Gilmour che lavoravano per la societá di brokeraggio Rp Martin, e poi rilasciato su cauzione. Secondo il suo avvocato Hayes si dichiara innocente ma sta collaborando da mesi all'indagine delle autoritá britanniche. In un secondo momento il dipartimento di Giustizia Usa potrebbe chiedere la sua estradizione.

Quando lavorava a Tokyo per Ubs Hayes, secondo l'accusa, aveva organizzato un sistema di manipolazione del tasso interbancario in collusione con colleghi , broker e trader di altre banche, facendo uno "sforzo colossale" per manipolare il Libor sullo yen. Un aumento del tasso di un solo punto base rappresentava per il trader un guadagno di oltre 2 milioni di dollari, secondo le autoritá Usa. Hayes ha lavorato per Rbs fino al 2003 e poi per Ubs tra il 2006 e il 2009 ed era poi passato a Citigroup, ma la banca americana lo aveva licenziaato meno di un anno dopo per sospetta manipolazione dei tassi. Nei suoi anni a Ubs era diventato celebre per il suo successo, facendo guadagnare alla banca svizzera 40 milioni di dollari nel 2007, 80 milioni nel 2008 e 116 milioni nel 2009.

David Green, direttore dell'Sfo, ha detto di avere raddoppiato il numero di persone che stanno indagando sullo scandalo, portandolo a 60, e che l'indagine sta quindi procedendo "bene e rapidamente". Green non ha voluto specificare date ma ha confermato che "sviluppi molto importanti" nell'inchiesta sul Libor sono imminenti.

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