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Questo articolo è stato pubblicato il 04 luglio 2013 alle ore 08:20.
TOKYO - L'indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso oggi con un leggero ribasso dello 0,26% a quota 14.018,93 punti, sostenuto in parte dal recupero di altre piazze asiatiche, in particolare quelle cinesi e di Hong Kong.
Prevale comunque un atteggiamento di cautela da parte degli investitori, in vista della chiusura dei mercati americani per la festività dell'indipendenza e degli attesi nuovi dati sull'occupazione Usa di venerdì (a parte poi i timori per alcuni situazioni di turbolenza politica, dall'Egitto al Portogallo).
Mentre lo yen è tornato a rafforzarsi leggermente scendendo sotto quota 100 sul dollaro, spicca a Tokyo il forte ribasso dei titoli dell'agenzia pubblicitaria Dentsu, dopo l'annuncio che emetterà fino a 120 miliardi di yen in nuove azioni per finanziare l'acquisizione del britannico Aegis Group. In ulteriore progresso, invece, il titolo di Suntory Beverage & Food, la matricola che ha debuttato ieri al Tokyo Stock Exchange nel maggior collocamento pubblico iniziale di quest'anno in Asia. Oggi la Banca del Giappone ha tenuto una riunione dei capi dei suoi 32 uffici nazionali e dei top manager che operano all'estero: il governatore Haruhiko Kuroda ha colto l'occasione per sottolineare in un discorso reso pubblico che l'economia giapponese si sta riprendendo e che i prezzi al consumo torneranno gradualmente in territorio positivo in linea con l'obiettivo dell'istituto di conseguire un target di inflazione del 2 per cento.
E' partita oggi ufficialmente la campagna elettorale per il rinnovo di metà della Camera Alta: le votazioni si terranno il 21 luglio e il Partito Liberaldemocratico del premier Shinzo Abe, in coalizione con il New Komeito, dovrebbe conquistare una larga maggioranza anche nel ramo del parlamento che attualmente non controlla. Dall'esito delle urne molti investitori internazionali si attendono un rafforzamento delle prospettive di attuazione concreta dell'Abenomics nei suoi propositi di riforma e rilancio dell'economia. Intanto l'associazione dei dirigenti d'industria ha proposto che la corporare tax sia abbassata fino a portarla a livelli simili a quelli prevalenti in Cina e Corea del Sud, ossia intorno al 25 per cento (contro il 35,64% vigente nel Sol levante).
Ma Abe avrà difficoltà a venire incontro a questo tipo di richieste, in quanto sarebbe molto controversa una misura di abbassamento dell'imposizione fiscale alle aziende quando per tutti i cittadini si profila un aggravio, a partire dal previsto rialzo dell'imposta sui consumi atteso per il prossimo aprile. Il Ministero delle Finanze ha peraltro reso noto che le entrate fiscali per l'annata chiusasi il 31 marzo scorso hanno largamente superato le previsioni (di ben 1.300 miliardi di yen), grazie agli effetti dello yen debole sugli utili degli esportatori e al boom del mercato azionario che ha generato ampi capital gain per gli investitori.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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