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Questo articolo è stato pubblicato il 11 luglio 2013 alle ore 06:49.
Il gas azero in Italia? «Finché non lo vedo non ci credo». In un'intervista esclusiva al Sole 24 Ore la direttrice dell'Agenzia internazionale per l'Energia (Aie), Maria van der Hoeven, accoglie con scetticismo la vittoria della Trans Adiatic Pipeline (Tap) come rotta di trasporto delle forniture di Shah Deniz 2: rallegrarsi è prematuro, spiega, finché non verrà presa la decisione finale d'investimento per lo sviluppo del giacimento. E comunque non bisogna farsi illusioni: la realizzazione del Corridoio Sud potrebbe non ridurre sensibilmente i prezzi del gas per i consumatori, né ci affrancherà – se non in minima parte – dalla dipendenza dalle forniture russe.
Quanto ai mercati petroliferi, tornati in forte tensione con il precipitare della situazione in Egitto, van der Hoeven ci tiene a ridimensionare l'allarme. «Stiamo monitorando la situazione, per via dell'importanza strategica del canale di Suez e dell'oleodotto Sumed, come rotte di trasporto del greggio dal Medio Oriente verso l'Europa e i mercati asiatici. Le autorità egiziane ci hanno assicurato che il petrolio riesce ad attraversare il Paese in modo affidabile e sicuro. Ci aspettiamo che questo continui. Finora non ci sono state interruzioni.
La reazione dei mercati è dunque solo emotiva?
Sui mercati tutto si gioca sempre sulle aspettative. Comunque, se anche mai il canale di Suez dovesse chiudere, questo allungherebbe soltanto i tempi di trasporto del petrolio. Non si avrebbero interruzioni dell'offerta.
Ci sono anche altri fattori di tensione dei prezzi?
È sempre molto difficile a dirsi. È vero che si sono problemi in Libia: proteste sindacali hanno portato alla chiusura di impianti di produzione e terminal di esportazione, c'è un deterioramento della sicurezza e la produzione è scesa da 1,42 milioni di barili al giorno in aprile a circa 1 mbg adesso. Sui mercati petroliferi è comunque normale che ci sia volatilità e questa è sempre legata ad aspettative. Stiamo a vedere che cosa accadrà. In questo momento non c'è comunque alcun motivo di preoccupazione per l'offerta.
Passiamo al gas. Pochi giorni fa il consorzio di Shah Deniz ha scelto il gasdotto Tap, che arriverà in Italia...
Se arriverà...
In che senso? Dubita che arriverà in Italia o pensa che la Tap proprio non verrà costruita?
Per Shah Deniz 2 dev'essere ancora presa la decisione finale di investimento ed è già stata rinviata un paio di volte, quindi... Adesso è attesa entro fine 2013, ma Shah Deniz è un giacimento difficile da sviluppare, i costi sono molto elevati e bisogna considerare che la persistente debolezza della domanda di gas in Europa e la trasformazione dei meccanismi di prezzo sul mercato europeo sollevano dubbi sulla redditività del progetto. Che io sappia nessuna società ha ancora firmato contratti per l'acquisto del gas di Shah Deniz 2.
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