Dal nostro corrispondente
TOKYO _ Fed e Wall Street danno sostegno alle Borse asiatiche: l'indice regionale Msci Asia Pacific Morgan Stanley su base settimanale realizza la sua maggiore avanzata dall'aprile scorso, con una performance positiva superiore al 3 per cento. L'indice Nikkei della Borsa di Tokyo è tornato a superare quota 14.500 punti e ha chiuso oggi in rialzo dello 0,23% a 14.506,25 punti, nonostante la discesa di un dollaro che resta sotto la soglia di 99 yen pur con qualche recupero nell'ultima fase delle contrattazioni. Le attese per la continuazione di una politica monetaria ultra-accomodante da parte della Federal Reserve hanno contribuito a fare di questa settimana la migliore ottava dell'anno anche per molte valute asiatiche. I mercati cinesi risultano oggi in lieve calo ma sono reduci dal forte balzo di ieri e vengono ancora sostenuti anche dalla prospettiva di nuove misure governative in arrivo (tanto che conseguono la loro migliore settimana da cinque mesi).

Gli investitori stanno inoltre soppesando le parole ottimiste del governatore della banca centrale Haruhiko Kuroda, che ieri _ al termine della riunione del comitato di politica monetaria che ha confermato l'attuale strategia iper-espansiva_ ha tenuto una conferenza stampa per spiegare le ragioni secondo cui l'economia giapponese sta girando verso il sereno pur tra qualche rischio esterno (come la Cina). A suo parere un meccanismo ciclico positivo si è innescato, con un irrobustimento delle attività delle imprese che porta a maggiori investimenti di capitale: così la Bank of Japan ha potuto utilizzare la parola "ripresa" per la prima volta da oltre due anni.

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La performance del Nikkei è frenata dal titolo del colosso dell'abbigliamento Fast Retailing, oggetto di ampie prese di profitto dopo l'annuncio di un aumento del 22% dei profitti netti semestrali dovuto alle attività all'estero (quelle in Giappone sembrano ancora in una fase non brillante). Una certa cautela si è imposta agli investitori anche in vista del lungo weekend: lunedì in Giappone c'è una festività, nel giorno in cui tra l'altro saranno resi noti i nuovi dati sul Prodotto interno lordo cinese. Secondo l'indice di volatilità (Nikkei Stock Average Volatility Index) _ che tende a indicare le potenziali fluttuazioni in base alla dinamica dei prezzi delle opzioni _ sulla Borsa giapponese sembra essersi dissipati i timori di turbolenze: l'indice è sceso intornoa quota 30, dopo esser stato intorno a 40 per buona parte del periodo di alta volatilità tra fine maggio e giugno, quando le escursioni giornaliere dell'indice erano spesso di molte centinaia di punti. La tendenza, del resto, è simile in altri mercati, nel contesto della sensazione di minori incertezze sulla politica della Federal Reserve.

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