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Questo articolo è stato pubblicato il 05 agosto 2013 alle ore 22:10.
L'ultima modifica è del 05 agosto 2013 alle ore 08:30.

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L'Europa chiude in calo, debole anche Wall Street - Rischio bolla?

Chiusura debole per Wall Street. Il Dow Jones perde lo 0,29% a 15.612,20 punti, il Nasdaq sale dello 0,1% a 3.692,98 punti mentre lo S&P 500 cede lo 0,2% a 1.707 punti.

In rosso anche i principali listini europei che hanno chiuso (escluso il Cac 40 di Parigi) in calo. Così il Ftse Mib di Piazza Affari ha ceduto lo 0,13% . In discesa anche il Dax 30 di Francoforte e il Ftse 100 di Londra.

In ribasso, dal canto suo, lo spread tra BTp e Bund che, alle 17.30, si è assestato intorno ai 260 punti base con il saggio del buono decennale italiano al 4,24%.

Sul fronte dei dati macro l'indice Pmi composito dei manager degli acquisti dell'Eurozona a luglio ha fatto segnare un valore di 50,5 (48,7 a giugno) quasi ai massimi su due anni e al di sopra della soglia di non cambiamento di 50,0
per la prima volta dal gennaio 2012. Il valore dell'indice é risultato marginalmente al di sopra della stima flash di 50,4.

Il focus su Piazza Affari
A Piazza Affari l'interesse degli operatori è stato su Mediaset dopo la condanna definitiva di Silvio Berlusconi e il discorso tenuto ieri a Roma dall'ex premier.

Faro degli investitori anche su Stmicroelectronics. Il gruppo dei micro-chip italo-francese, infatti, ha annunciato (insieme a Ericsson) la chiusura della transazione per l'assegnazione dei principali rami d'azienda della joint venture St-Ericsson, dando seguito all'annuncio del marzo scorso sull'opzione strategica prescelta per il futuro della joint venture. Dal 2 agosto, si legge in una nota, Ericsson è subentrata nella progettazione, sviluppo e vendita delle soluzioni di modem standalone multimediali multimodali Lte, compresa l'interoperabilità 2G, 3G e 4G. Circa 1.800 dipendenti e collaboratori esterni sono stati assunti da Ericsson. St, dal canto suo, subentrata nei prodotti esistenti di St-Ericsson e nel business ad essi associato - esclusi i modem standalone multimediali multimodali Lte e la soluzione di connettività GNSS (Global Navigation Satellite System), che é stata venduta a terze parti - così come in alcuni impianti di assemblaggio e collaudo.

Causa di Vodafone verso Telecom Italia
Ha chiuso in calo Telecom Italia. Il titolo da un lato ha risentito del taglio del rating da parte di Fitch. L'agenzia ha ridotto la valutazione di lungo termine a «BBB-» da «BBB», con outlook negativo. Si tratta dell'ultimo gradino dell'investment grade. Il taglio - spiega l'agenzia in una nota - riflette il peggioramento delle condizioni operative nel mercato domestico a causa della pressione normativa, della guerra dei prezzi nel settore mobile e della debolezza del contesto economico.

Dall'altro, poi, ha pesato su Telecom la notizia relative alla richiesta danni record da parte di Vodafone. Quest'ultima ha aperto una causa civile contro Telecom, con una richiesta di risarcimento di oltre un miliardo di euro per «abuso di posizione dominante», per «una serie di condotte abusive poste in essere da Telecom tra il 2008 e il 2013 che avrebbero rallentato lo sviluppo della concorrenza nei mercati di rete fissa». La causa civile riguarda gli stessi fatti per cui l'Antitrust ha multato Telecom a dicembre per 104 milioni di euro, sanzione contro cui la società tlc ha già fatto ricorso al Tar del Lazio. In merito alle accuse di Vodafone, Telecom spiega che «riuscirà a dimostrare la assoluta correttezza dei propri comportamenti».

In mattinata aveva chiuso in calo per Tokyo (-1,44%). L'indice Nikkei si è attestato a 14.258,04 punti. A pesare la forza dello yen sul dollaro che ha convinto gli investitori a realizzare dopo i recenti guadagni sull'azionario.

Cina, invariato a 51,3 punti l'indice Pmi servizi a luglio
L'indice Pmi servizi della Cina, misurato da Hsbc, a luglio é risultato invariato a 51,3 punti rispetto al mese precedente. Una lettura sopra 50 punti é segno di un'economia in espansione, mentre sotto questo livello si parla di contrazione. L'indice composito sulla produzione, calcolato su una media tra Pmi sevizi e produzioni manifatturiera, é sceso invece a luglio a 49,5 punti da 49,8 di giugno, la discesa più rapida dal novembre 2011. «L'indci Pmi servizi si é stabilizzato su un relativo basso livello di crescita - ha commentato Hongbin Qu, capo economista Cina di Hsbc - ma i margini di guadagno continuano a essere sotto pressione. Senza un sostanzioso incremento di domanda, la crescita dei servizi é destinata a restare opaca».

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