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Questo articolo è stato pubblicato il 03 settembre 2013 alle ore 08:10.

TOKYO – L'indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso con un balzo del 2,99% a quota 13.978,44 punti, spronato soprattutto dalla debolezza dello yen ma incoraggiato anche dai guadagni diffusi ieri presso le piazze europee (mentre i mercati Usa erano rimasti chiusi per il Labor Day). Il sentiment positivo degli investitori azionari riguarda anche altri mercati asiatici, influenzati positivamente da una serie di dati robusti sull'attività manifatturiera, dalla Cina all'Europa. Intanto la Reserve Bank of Australia ha deciso di lasciare invariati intorno ai minimi i suoi tassi di riferimento (al 2,5%): segnale che la banca centrale australiana ritiene che l'economia abbia bisogno di tempo _ e di tassi molto bassi _ per fronteggiare le conseguenze della tendenziale fine del boom minerario innescato dall'impetuosa domanda cinese degli ultimi anni.
In evidenza, sul fronte valutario, il rafforzamento del dollaro sullo yen: il biglietto verde è salito ai massimi da un mese riportandosi nelle vicinanze della soglia di un cambio di 100 contro la divisa nipponica: un trend che favorisce gli acquisti sui titoli delle società esportatrici, a partire da quelli dei gruppi automobilistici come Toyota. In quanto incluso largamente tra i cosiddetti beni-rifugio, lo yen tende a indebolirsi sul dollaro anche in seguito all'allentamento delle tensioni provocato dal rinvio dell'attacco americano alla Siria.
Oggi il governo giapponese ha annunciato l'erogazione di fondi pubblici per 47 miliardi di yen al fine di contribuire a stabilizzare la situazione presso la centrale nucleare di Fukushima Daiichi, che necessita di costosi interventi strutturali per impedire ulteriori fuoriuscite di acqua altamente radioattiva. Domani inizia la periodica riunione del comitato di politica monetaria della Banca del Giappone, che sta valutando l'ipotesi di rivedere al rialzo le sue valutazioni sull'andamento dell'economia e si avvia a confermare la politica monetaria ultra-espansiva introdotta nell'aprile scorso.
Certo, però, la notizia potenzialmente più market moving in arrivo sarà il dato sull'occupazione negli Stati Uniti che sarà rilasciato venerdì (a causa dei suoi potenziali riflessi sulla politica della Federal Reserve): così in molti investitori resta un atteggiamento di cautela. Un'altra notizia in grado di condizionare la prossima direzione del mercato azionario nipponico è quella sulla scelta della città che ospiterà le Olimpiadi del 2020: la decisione sarà presa dall'apposito comitato a Buenos Aires nel weekend. Nel caso che la candidatura di Tokyo prevalga su quelle concorrenti di Madrid e Istanbul, una pioggia di acquisti dovrebbe materializzarsi sulle società destinate a trarre benefìci dal maxievento, a partire da quelle del settore costruzioni.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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