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Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2013 alle ore 09:18.

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La giornata dei mercatiLa giornata dei mercati

Wall Street ha chiuso in rialzo grazie alla convinzione che la Fed, nella riunione iniziata oggi e che si concluderà domani, deciderà solo una riduzione limitata delle misure di stimolo del Quantitative Easing, l'acquisto di titoli per 85 miliardi di dollari al mese. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,23% e chiuso a quota 15529,73; il Nasdaq è cresciuto dello 0,75% a 3745,70 punti.

Tutto fermo invece in Europa in attesa della Federal Reserve. Le Borse europee hanno preferito oggi tirare remi in barca e aspettare le novità in arrivo da Washington, dove questo pomeriggio è iniziato l'atteso meeting di politica monetaria della Banca centrale Usa (che si chiuderà però domani). Dopo il rally della vigilia, Piazza Affari è rimasta al palo e il Ftse Mib ha chiuso a +0,11%. Deboli gli altri listini del Vecchio Continente, mentre Wall Street viaggia in leggero rialzo (segui gli indici in diretta). Lo spread BTp-Bund è invece sceso a 243 punti base, complice anche il dato sulla fiducia tedesca (Zew) migliore delle attese e ai massimi da 3 anni, mentre il divario fra Italia e Spagna si è quasi azzerato.


Le possibili mosse di Washington
Da mesi ormai si discute sul «tapering», la riduzione degli acquisti di attività finanziarie con cui la Federal Reserve americana ha pompato liquidità nel sistema per evitare la crisi. Tra oggi e domani i banchieri Usa saranno finalmente chiamati a una decisione, che appare però ancora incerta. Al momento la maggior parte degli analisti si attende un taglio del piano (il «quantitative easing 3 ») dagli 85 miliardi di dollari mensili attuali ad almeno 75 miliardi. Sullo sfondo si agita la battaglia per la successione a Ben Bernanke alla presidenza della Fed: l'uscita di scena a sorpresa di Lawrence Summers ha dato il via al rally di ieri sul mercato azionario e su quello obbligazionario, perché l'ex ministro del Tesoro all'epoca dell'amministrazione Clinton (e consigliere economico di Barack Obama) veniva considerato dal mercato fra i potenziali «falchi». La nomina di altri banchieri (in «pole position» resta l'attuale vicepresidente, Janet Yellen, ma non vi sono certezze in merito) sarebbe invece il segnale di una politica di rientro «più morbida» da parte della Fed.

Fiducia tedesca ai massimi da 3 anni, sale l'euro

In attesa del gran responso della Banca centrale Usa ci sono stati però anche altri elementi in grado di orientare i mercati oggi. In mattinata, per esempio, è stato diffuso l'indice Zew sulla fiducia degli investitori e degli analisti tedeschi, che in settembre è salito oltre le attese a quota 49,6 (45,5 punti le previsioni di mercato) e ha raggiunto i massimi da 3 anni. Il dato ha fatto crescere il tasso del Bund decennale fino all'1,96% (segui in diretta i rendimenti dell'Eurozona), mentre l'euro si è mantenuto attorno quota 1,3350 sul dollaro (cambio euro/dollaro e convertitore valute). In linea con le attese invece il dato sui prezzi al consumo Usa, cresciuti in agosto dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell'1,5% tendenziale (+0,1% e +1,8% per la componente «core», che resta sotto il target del 2% indicato dalla Fed).

Tassi in rialzo per la Spagna, BTp-Bonos di nuovo appaiati

Da segnalare poi anche le aste spagnole: Madrid ha collocato oggi 4,563 miliardi di euro di titoli a 6 e 12 mesi con tassi in rialzo sul mese precedente (rispettivamente 0,911% e 1,367%). Giovedì il Tesoro spagnolo sarà chiamato a un impegno più complicato perché ci saranno da emettere bond con scadenza luglio 2016 e ottobre 2028 per 2-3 miliardi. Anche per questo il Bono decennale è un po' più sotto pressione rispetto al BTp e si è praticamente azzerato lo spread Italia-Spagna. Il tutto nonostante Morgan Stanley abbia consigliato di vendere titoli italiani per acquistare quelli iberici in un recente studio intitolato «Viva Espana».

Cir in evidenza a Piazza Affari

A Milano Fiat è riuscita a recuperare sul finale le perdite sofferte a inizio seduta dopo la pubblicazione delle immatricolazioni di auto in Europa di agosto, calate per il gruppo torinese del 4,8%. Da segnalare il balzo di Cir (+4,6%) dopo la conferma in Cassazione della sentenza legata al Lodo Mondadori (il risarcimento è stato lievemente ridotto a 541 milioni di euro). Deboli invece i titoli Mediaset (-0,65%).

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