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Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2013 alle ore 13:44.
L'ultima modifica è del 30 ottobre 2013 alle ore 20:02.
Le sanzioni per i clienti di banche e poste
«Una donna di 78 anni, non pratica di burocrazia, è stata multata di 3.000 euro» su un libretto di risparmio al portatore perché «l'importo superava il limite consentito. Secondo la banca è stata avvisata ma lei non trova le lettere (comunque nessuna era raccomandata). Dicono di averla contattata telefonicamente ma lei non ricorda. La banca non dovrebbe avvisare anche il cointestatario del libretto? Ora ha solo 900 euro nel libretto: non si può far niente?». «Nel 2011 ho rilasciato una cauzione su contratto d'affitto pari a 1.600 euro alla proprietaria con libretto al portatore con i nomi e la causale. Ora, dopo la disdetta del contratto, mi viene restituito il libretto. La banca mi dice che verrà sequestrato tutto l'importo. È corretto tutto ciò?». Sono alcune delle decine di lettere inviate alle associazioni dei consumatori per segnalare l'applicazione, da parte del ministero dell'Economia e delle Finanze, delle sanzioni sui libretti di risparmio al portatore il cui saldo, entro il 31 marzo 2012, non è stato ridotto entro il nuovo limite al contante.
Sanzione minima di 3mila euro
Era quella la scadenza entro la quale i clienti di banche e BancoPosta dovevano ridurre il saldo dei libretti al portatore dai precedenti 2.499,99 a 999,99 euro. Per chi ha "sgarrato" la sanzione minima è di 3mila euro. Lo prevedeva l'articolo 12 comma 1 del decreto legge 201/2011 (il cosiddetto "salva Italia"), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 284 del 6 dicembre 2011 – data della sua entrata in vigore –: il saldo dei libretti di risparmio bancari e postali al portatore doveva essere adeguato alla nuova soglia di 999,99 euro (riducendolo se superiore) entro il 31 dicembre dello stesso anno. I libretti al portatore con saldo pari o superiore a 1.000 euro esistenti al 6 dicembre avrebbero dovuto essere chiusi oppure il saldo avrebbe dovuto essere portato a 999,99 euro. Banche e BancoPosta erano tenute a dare ampia comunicazione e diffusione a questa notizia tra i rispettivi clienti.
Il problema degli anziani e dei loro eredi
Ma tra gli anziani o i loro eredi la notizia è passata spesso inosservata. Secondo Giuseppe D'Orta, consulente finanziario indipendente e responsabile per la tutela del risparmio di Aduc, l'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori, «la sanzione minima di 3mila euro è spropositata e porta in molti casi all'assorbimento dell'intero valore del libretto, come nel caso di mancata comunicazione alle banche o a BancoPosta della cessione a terzi del libretto di risparmio al portatore entro i 30 giorni successivi». Da ricordare che per violazioni di importo superiore a 50mila euro (come differenza tra la soglia dei 999,99 euro e il saldo del libretto) le sanzioni minima e massima sono aumentate del 50 per cento.
L'unica via di salvezza nell'oblazione
C'è un solo caso di violazione che consente di evitare la sanzione e di pagare in misura ridotta (con la cosiddetta oblazione) pari a 2% dell'importo eccedente la soglia dei 999,99 euro (il doppio del minimo edittale). Si tratta del trasferimento di libretti di risparmio bancari o postali al portatore per importi pari o superiori a 1.000 euro senza il tramite di una banca o di BancoPosta. Chi ha commesso l'infrazione (per importo non superiore a 250mila euro) può oblare entro 60 giorni dall'avvenuta notifica della contestazione, chiudendo così il procedimento sanzionatorio, ma non deve aver presentato ricorso e la facoltà è esercitabile solo una volta all'anno.
Colpiti anche gli intermediari che non segnalano
Il "tetto" alle operazioni cash a 999,99 euro impatta sul radicato legame tra italiani e contante, ma per i dipendenti bancari è un confine invalicabile, previsto dalla legge e sanzionato, nel caso di mancata segnalazione di operazione anomala alla Banca d'Italia, direttamente sul lavoratore che non la effettua se la banca o l'intermediario per cui lavora dimostra di avergli trasmesso le informazioni di legge alle quali attenersi. I clienti bancari devono sempre ricordare che prelievi e depositi oltre le soglie di legge, se non sono coerenti con la loro "normale operatività", comportano l'obbligo per il bancario di segnalare il sospetto di riciclaggio. La segnalazione viene inviata alla banca che la vaglia con le sue strutture interne e, se la ritiene fondata, la gira all'Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia che poi, nel caso, la trasmette agli inquirenti.
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