E' durata poco l'euforia delle Borse europee galvanizzate dal taglio dei tassi dello 0,25% deciso a sorpresa dalla Bce. Piazza Affari, appesantita dalle perdite dei titoli bancari, ha lasciato sul terreno il 2,07% sul FTSE MIB e l'1,89% Ftse All Share.

Dopo l'iniziale fiammata, solamente il Dax30 di Francoforte ha mantenuto un'intonazione positiva. A Madrid l'IBEX 35 ha terminato in calo dello 0,9%, a Parigi il Cac40 si è fermato sui valori di ieri, a Londra il Ftse100 -0,58%. Gli investitori temono che la mossa dell'Eurotower favorisca più che altro le imprese tedesche e non dia vero impulso all'economia delle zone periferiche, proprio quelle che versano in maggiore difficoltà.

A aggravare l'intonazione delle piazze finanziarie europee, la virata in negativo anche di Wall Street che ha chiuso pesante (Dj -0,94% a 15.598 punti, Nasdaq -1,90%, S&P500 -1,3%) dopo avere ponderato i dati migliori del previsto sul Pil Usa, sulla scia dei quali, temono gli investitori, la Federal Reserve potrebbe anticipare l'avvio del tapering, il ridimensionamento degli stimoli monetari. Tutto nel giorno di Twitter . Il sito di microblogging ha archiviato il debutto in Borsa all'insegna del rally. Il titolo ha terminato la giornata di scambi sul Nyse in rialzo del 72,69% rispetto al prezzo di collocamento fissato ieri a 26 dollari. Il titolo ripartirà venerdì da quota 44,90 dollari, meno dei 45,10 dollari con cui oggi aveva iniziato le contrattazioni, quando segnava un +73%.

Male le banche, tutte in rosso: tra i titoli peggiori, Unicredit(-3,34%), Mps (-3,49%) e Bpm (-4,99%); male Telecom It (-4,26%) mentre sale, in controtendenza, Pirelli (+2,78%).

L'euro in serata scambiava a 1,3419 dopo essere sceso fino a 1,3295, un'ampia escursione da 1,35 immediatamente prima dell'annuncio della Bce di tagliare i tassi dello 0,25% della Bce .

Lo spread tra BTp e Bund termina a quota 240 centesimi ai minimi degli ultimi cinque mesi da 245 prima dell'annuncio. Il rendimento dei decennali italiani è calato al 4,09%, riducendo ancora la forbice dalla Spagna: il differenziale tra Roma e Madrid al termine della giornata era di 4 centesimi.

La penisola iberica sta marciando decisa verso la ripresa: la produzione industriale a settembre è tornata in positivo, per la prima volta dopo due anni. L'indice è salito dell'1,4% su base annua (-2,1% ad agosto e -1,2% a luglio) mentre le attese erano di un calo dell'1,5% . Una conferma della buona intonazione è venuta anche dall'asta dei titoli a dieci anni uscita con rendimenti sui minimi da tre anni: i 4,03 miliardi in asta sono stati collocati con un rendimento al 4,165% dal 4,269% dell'asta del 3 ottobre.

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