Il presidente della Bce, Mario Draghi. (Afp)

DAVOS - «L'obiettivo più importante dell'Asset quality review (Aqr) è di fare luce sui bilanci delle banche. E' la trasparenza. E' un processo che stiamo mettendo a punto adesso e che verrà gestito in modo completamente trasparente ed efficace», ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, nel corso del dibattito di chiusura al Wef di Davos.
«Non vedo la deflazione in Europa. Le aspettive di inflazione di medio termine restano ancorate al 2%. Nel caso fosse comunque necessario saremmo pronti ad agire», ha ribadito Draghi senza però specificare gli strumenti di intervento per non muovere i mercati.

Per essere credibili, gli stress test sulle banche dell'Eurozona dovranno rivelare dei problemi, altrimenti i mercati penseranno che siano un esercizio poco rigoroso come nel 2010. «Spero davvero che svelino qualche sorpresa spiacevole», ha detto Jeroen Dijsselbloem, il ministro delle Finanze olandese, sempre a Davos spiegando «non li stiamo facendo per dire va tutto bene».
Infine va segnalato l'intervento di Federico Ghizzoni, a.d. di Unicredit, sempre al Wef di Davos, che a sua volta ha auspicato «stress test convincenti, duri ed omogenei», sottolineando che «il sistema italiano è pronto ad affrontare questo difficile ma positivo esercizio». Inoltre la sfida del sistema bancario italiano è quella di «riportare la generazione degli utili indispensabili per rafforzare il capitale e sostenere l'economia attraverso i credito».

Ghizzoni si riferiva all'aumento di capitale deciso dal Banco popolare ieri in vista degli esami da parte della Bce che, secondo l'a.d. di UniCredit, rappresenta «la strada da seguire» per rimettere in salute il sistema bancario in Italia. E quella di «riportare la generazione degli utili indispensabili per rafforzare il capitale e sostenere l'economia attraverso i credito».
Infine il commissario agli affari monetari Ue, Olli Rehn, ha sottolinato come «l'Italia deve usare la maggiore stabilità politica per lanciare progetti come le privatizzazioni e gli ulteriori miglioramenti sul mercato del lavoro per aumentare la competitività».

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