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Questo articolo è stato pubblicato il 29 gennaio 2014 alle ore 13:49.
L'ultima modifica è del 29 gennaio 2014 alle ore 21:50.
Fiat cambia nome e trasloca all'estero. La holding che controlla anche Chrysler si chiamerà Fiat Chrysler Automobiles NV, avrà sede legale ad Amsterdam e chiederà di collocare il domicilio fiscale a Londra («ci si attende che Fca abbia la residenza ai fini fiscali nel Regno Unito»). La società chiederà la quotazione delle azioni a New York, ma rimarrà la quotazione secondaria in Borsa a Milano; «la quotazione sull'Mta di Milano avverrà dopo l'inizio della quotazione al Nyse», che potrebbe essere cosa fatta entro il 1 ottobre. Queste le decisioni prese dal consiglio d'amministrazione della Fiat spa, riunitosi al Lingotto sotto la presidenza di John Elkann. Nessuna indicazione, per ora, su quale sarà il quartier generale del gruppo.
La proposta approvata dal consiglio di Fiat – spiega il comunicato del Lingotto – «prevede che gli azionisti di Fiat ricevano un'azione Fca di nuova emissione per ogni azione Fiat posseduta e che le azioni ordinarie di Fca siano quotate al New York Stock Exchange (Nyse) con un'ulteriore quotazione sul Mercato Telematico Azionario (Mta) di Milano. Ci si attende che Fca abbia la residenza ai fini fiscali nel Regno Unito, ma questa scelta non avrà effetti sull'imposizione fiscale cui continueranno ad essere soggette le società del Gruppo nei vari Paesi in cui svolgeranno le loro attività».
La sede in Olanda consentirà di adottare – come già è stato fatto per Cnh Industrial – un sistema che assegna diritti di voto doppi ai soci stabili, il che agevola il mantenimento del controllo da parte di Exor – la holding della famiglia Agnelli – che ha poco più del 30% di Fiat. «Questo sistema ha come obiettivo di facilitare la costituzione di una base azionaria stabile e di premiare gli azionisti a lungo termine, fornendo contemporaneamente al gruppo una maggiore flessibilità nel perseguire opportunità strategiche».
L'operazione richiederà l'approvazione della relativa documentazione formale da parte di un successivo Consiglio d'Amministrazione e, in seguito, da parte dell'assemblea degli azionisti di Fiat. Il completamento dell'operazione sarà soggetto ad un numero limitato di condizioni, tra cui l'ottenimento della quotazione al Nyse e quella che l'esborso massimo derivante dall'esercizio da parte degli azionisti di Fiat dal diritto di recesso nonché da eventuali esercizi dei diritti di opposizione dei creditori non ecceda 500 milioni di euro. Ci si attende che l'operazione sia completata entro la fine dell'anno.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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