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Questo articolo è stato pubblicato il 17 marzo 2014 alle ore 09:07.
L'ultima modifica è del 17 marzo 2014 alle ore 09:22.

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Partenza in sordina per lo yuan a banda di oscillazione raddoppiata da 1 a 2 per cento. La decisione della People's Bank of China presa nel week-end di portare al 2 per cento l'oscillazione non ha creato grossi problemi nel primo giorno di applicazione della misura. Da oggi - hanno detto i responsabili politici in un comunicato del 15 marzo - lo yuan sarà in grado di operare fino al 2 per cento su entrambe le direzioni con un tasso giornaliero di riferimento fissato dalla Banca Popolare Cinese.

La mossa sottolinea l'impegno della Cina per rendere il cambio più orientato al mercato per promuovere la libera circolazione dei capitali. Lo yuan è calato dello 0,2 per cento contro il dollaro, il più debole di questo mese. Lo yuan ha aperto a 6132 contro il dollaro (6152 era stata l'ultima quotazione venerdì scorso) con una tendenza al deprezzamento con lo yuan spot che ha aperto a 6150 su parità fissata da Pboc a 6152. Alla fine della seduta la moneta di Pechino è calata dello 0,1 portando a 1,7 la perdita da inizio anno.
Uno degli effetti è che probabilmente aumenterà il costo del denaro, i repo a sette giorni sono cresciuti di tre punti base a Shanghai.

I tassi pronti contro termine a 14 giorni, un indicatore di liquidità interbancaria, sono saliti di 14 punti base al 2,7 per cento. I titoli di Stato sono calati del 4,08.

La politica della Pboc sembra aver avuto la meglio sulla speculazione, per combattere la quale ha deprezzato lo yuan contro ogni aspettativa; lo yuan da almeno due anni aveva imboccato una rincorsa sul dollaro che sembrava non fermarsi mai.

Non ci sarebbero margini per l'apprezzamento del renminbi, la Cina deve risolvere il problema del persistente surplus commerciale e dei flussi di investimenti. L'anno scorso, il surplus commerciale della Cina - la differenza tra esportazioni e importazioni - è stato di 238 miliardi dollari, secondo la State Administration of Foreign Exchange . Il paese ha attirato 171mila milioni di dollari in investimenti esteri diretti secondo Safe e 72 milioni di dollari di afflussi finanziari. L'unica cosa che potrebbe davvero minare la valuta cinese nel lungo termine è la tendenza dei capitali a trasferirsi al di fuori dalla Cina.

Il governo dispone di controlli severi, con i residenti limitati al tetto di 50mila dollari all'estero: tanti per fare shopping a Londra , pochi per il mondo dei flussi finanziari internazionali.

L'Hang Seng Index dopo aver perso l'11 per cento la scorsa settimana ha perso lo 0,3 per cento a 21,467.35 durante la pausa di Hong Kong. Il volume di scambio oggi è stata del 36 per cento inferiore alla media di 30 giorni. L' Hang Seng China Enterprises Index , noto anche come indice H-share , è aumentato dello 0,4 per cento a 9,332.65 dopo aver fatto registrare il suo più grande calo settimanale da ottobre.

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