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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2014 alle ore 19:53.
L'ultima modifica è del 06 maggio 2014 alle ore 20:27.
«È assurdo che dieci paesi, nell'ambito dello stesso mercato unico, adottino disposizioni diverse e più svantaggiose in relazione ai risparmi accumulati dai cittadini». È questo il commento di Assosim al primo accordo politico raggiunto questa mattina da dieci paesi della zona euro, tra cui l'Italia, sull'introduzione entro gennaio 2016 della tassa sulle transazioni finanziarie, la cosiddetta Tobin Tax. «In questo modo si va a colpire il risparmio delle famiglie, la produzione e quindi la crescita stessa», ha dichiarato a Radiocor Gianluigi Gugliotta, segretario generale dell'Associazione che rappresenta gli intermediari italiani. Oltre all'Italia, gli altri paesi sono Austria, Belgio, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Portogallo, Slovacchia e Spagna (assente la Slovenia).
Positive invece le proposte arrivate ieri, durante l'incontro annuale con il mercato, dal presidente della Consob, Giuseppe Vegas. «Le reazioni alle dichiarazioni di Vegas sono positive su vari aspetti, non ultimo la presa di posizione sulla Tobin Tax e sulla necessità che le autorità italiane debbano considerare il contesto globale e non solo europeo quando si viene a introdurre una qualsiasi norma che può discriminare il risparmio delle famiglie», ha sottolineato Gugliotta.
L'accordo politico sulla tassazione delle transazioni finanziarie « un passo indietro rispetto al percorso dell'Europa verso la crescita e la creazione di posti di lavoro». È il giudizio di BusinessEurope espresso dal dg Markus Beyrer. L'organizzazione europea delle Confindustrie aveva chiesto ai ministri finanziari di togliere l'argomento dell'agenda politica europea. «Con l'aumento del costo del capitale la tassa rischia di ridurre i livelli di investimento non migliorando la stabilità finanziaria. È estremamente spiacevole che un numero di stati membri continui a insistere puntando a guadagni politici di breve termine rispetto alle necessità di lungo termine di lavoratori, risparmiatori e investitori»
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