TOKYO - L'indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in forte rialzo del 2,11% a 14.337,79 punti, sospinto da un indebolimento dello yen e dagli ultimi incoraggianti dati sul settore manifatturiero provenienti dalla Cina.

I mercati azionari asiatici hanno imboccato fin dalla mattinata la strada della ripresa, dopo la pubblicazione degli ultimi verbali della Federal Reserve, che hanno confermato uno scenario in cui la banca centrale americana non avrà fretta di interrompere gli stimoli monetari all'economia Usa pur continuando a ridurli progressivamente.

In seguito il trend rialzista si è accelerato dopo che l'indice flash Hsbc Pmi (Purchasing Managers' Index) cinese ha segnalato per maggio una lettura superiore alle attese, a 49,7, dopo il 48,1 di aprile. Si tratta del miglior risultato del sondaggio sull'industria cinese in cinque mesi: anche se resta sotto la linea-spartiacque di 50 tra contrazione e espansione, l'indicazione appare incoraggiante o comunque in grado di dissipare per il momento i peggiori timori sullo stato di salute della seconda economia mondiale.

Dopo essersi contratto in cinque delle ultime sei sessioni, l'indice Nikkei della Borsa nipponica si è leggermente risollevato da livelli che sono di circa il 14% inferiori a quelli raggiunti alla fine dell'anno scorso. Il dollaro ha ripreso a rafforzarsi sullo yen, che era andato ai massimi da tre mesi e mezzo sul biglietto verde dopo che ieri pomeriggio il governatore della banca centrale giapponese, Haruhiko Kuroda, aveva espresso ottimismo sullo scenario dell'economia, allontanando implicitamente la prospettiva di ulteriori allentamenti della politica monetaria (la BoJ ha confermato l'attuale strategia e alzato le sue stime sugli investimenti di capitale delle imprese).

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