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Questo articolo è stato pubblicato il 30 maggio 2014 alle ore 08:58.
L'ultima modifica è del 30 maggio 2014 alle ore 22:18.

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Con le elezioni europee alle spalle e il direttivo Bce di giugno alle porte i mercati europei si sono mantenuti piuttosto cauti nell'ultima seduta della settimana e del mese. Sul fronte azionario i listini hanno proceduto a due velocità con Milano e Madrid in rialzo mentre le piazze di Londra, Francoforte e Parigi hanno chiuso in calo (qui il saldo finale dei maggiori indici di Borsa). I ribassi registrati sulle Borse del Nord Europa sono in larga parte attribuibili alle prese di profitto degli operatori al termine di una settimana in cui l'indice Stoxx 600 europeo ha aggiornato i suoi massimi dal 2008 mentre il Ftse 100 di Londra ha rivisto i livelli del 1999. A Wall Street, dopo una giornata altalenante, lo S&P 500 ha fatto registrare un nuovo record, salendo dello 0,2% a 1.923,4 punti. Il Dow Jones avanza dello 0,10% a 16.717,17 punti. Il Nasdaq perde lo 0,13% a 4.242,62 punti.

Parigi soffre le vendite sul settore bancario. Crolla in particolare il colosso "big" Bnp Paribas, quinto titolo per capitalizzazione alla Borsa francese che rischia di dover sborsare fino a 10 miliardi di dollari per chiudere la controversia con il Governo americano per aver violato le sanzioni contro l'Iran, Cuba, Sudan e altri Paesi. A tanto ammonterebbe la richiesta di risarcimento fatta dal dipartimento di Giustizia secondo quanto ha riportato il Wall Street Journal.

Tiene il settore bancario a Piazza Affari (segui l'indice Ftse Italia Banche). Moody's ha abbassato a negativo l'outlook (prospettive) di 82 istituti di credito europei tra cui quattro italiani: Unicredit, Banco Popolare, Iccrea BancaImpresa e Banca Italease. La revisione ha toccato «12 banche tedesche, 10 banche francesi, otto banche austriache, cinque banche svedesi, quattro italiane, tre banche olandesi, due banche spagnole e una banca inglese. Colpite inoltre altre 24 banche in altri stati membri». La decisione dell'agenzia avviene in seguito alla revisione del quadro regolamentare nell'Unione europea relativo alle crisi bancarie europee che prevede tra l'altro il cosiddetto "meccanismo unico di risoluzione".

Giornata di storni anche sul fronte obbligazionario con buona parte dei tassi dei titoli di Stato dell'area euro in rialzo (qui i rendimenti dei principali titoli di Stato a 10 anni). Non fa eccezione il BTp il cui tasso si mantiene tuttavia sotto la soglia critica del 3% (segui lo spread Bund-BTp). La giornata di ieri conclude un mese decisamente brillante per il reddito fisso nell'area euro. Le ultime settimane sono state fortemente segnate dalle aspettative sulle mosse espansive della Bce dopo le parole del presidente Mario Draghi che al meeting dello scorso 8 maggio ha dichiarato che il consiglio della Bce è «unanime» nel tenere aperta la possibiliti di «misure non convenzionali» per sostenere l'andamento dei prezzi e «non è rassegnato all'idea di avere bassa inflazione per un periodo prolungato di tempo»

Tra i dati macro di giornata si segnala la rilevazione sulle spese personali dei consumatori americani calate dello 0,1% ad aprile contro un in aumento dello 0,1% stimato dagli analisti. Male anche i dati sul reddito personale ad aprile cresciuto dello 0,3% poco meno dello 0,4% previsto.

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