Eni avvia una nuova dismissione per uscire dal comparto del mid-stream e dalle attività regolamentate di trasporto gas. E per ridurre la sua presenza sul mercato tedesco. Il gruppo guidato da Claudio Descalzi ha annunciato ieri la vendita della propria partecipazione pari al 50% in una joint-venture tedesca che fornisce gas in Germania. La società è EnBw Eni Verwaltungsgesellschaft (Eev) e l'acquirente è l'altro azionista della joint-venture, En Bw (Energie Baden-Wuttenberg).

Il gruppo del cane a sei zampe non ha fornito informazioni relative al valore dell'operazione, ma secondo fonti bancarie l'incasso dovrebbe aggirarsi tra 150 e 200 milioni di euro. Eev era stata costituita nel 2002: alla joint-venture fanno capo due società, Gvs (Gasversorgung) e Terranets. Gvs fornisce gas ai grossisti e ai clienti industriali di Germania, Austria e Svizzera. Nel 2013 l'azienda, che ha 88 dipendenti, ha fatturato 1,6 miliardi di euro con un volume di vendite di gas di 56 terawatts.

Terranets è un operatore indipendente del sistema di trasmissione (Ito), che assicura ai propri clienti il trasporto del gas naturale attraverso la propria rete di circa 2 mila chilometri. Più di due terzi delle città e delle comunità di Baden-Württemberg, parti della Svizzera, Vorarlberg e il Principato del Liechtenstein sono collegati alla rete di Terranets, che possiede anche circa 2 mila chilometri di rete di telecomunicazioni e offre diversi servizi tecnici. Nel 2013, l'azienda ha impiegato 190 dipendenti e generato un fatturato di 105 milioni di euro.

L'operazione è comunque soggetta all'approvazione delle autorità antitrust. L'Eni, tramite la filiale di Dusseldorf, rimane presente nel mercato tedesco della commercializzazione del gas.

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