Le manovre della Bce potranno impattare anche su altri tassi interbancari? In questo campo, infatti, non c'è solo l'Eonia ma c'è anche l'Euribor, molto più caro a coloro che hanno un mutuo a tasso variabile perché le banche italiane indicizzano il pagamento delle rate proprio al tasso Euribor. Tra i due tassi c'è una doppia differenza. La prima è che gli indici Euribor hanno una durata superiore all'Eonia (riguardano prestiti tra banche da 1 settimana a 12 mesi, l'Euribor a 1 e 3 mesi è il più utilizzato per i mutui). Di conseguenza sono più cari perché il rischio per la banca prestante è maggiore rispetto a un prestito da rimborsare il giorno dopo (come sintetizzato dall'Eonia). La seconda sta nella rilevazione: «A differenza dell'Eonia (che misura effettivamente gli scambi di liquidità tra banche overnight) l'Euribor non è un tasso transato ma è il tasso a cui un panel di 25 banche "pensa" che una prime bank presti ad un'altra prime bank. L'Euribor è tecnicamente quindi il frutto di un'opinione, per quanto debba essere confortata da parametri osservabili», osserva un esperto del mercato interbancario.

Detto questo, è possibile vedere anche l'Euribor sotto quota "0"? «L'Euribor è il tasso sui prestiti all'ingrosso tra banche, non di riserve della banca centrale. Potrebbe andare negativo in condizioni eccezionali e cioè se per una banca tenere depositi in un'altra banca fosse reso costoso da una tassa o da una quota, come accadde in Giappone molti anni fa - conclude Terzi -. Al momento non vedo l'intenzione di tassare direttamente i depositi e quindi non vedo questa possibilità. L'Eonia è in negativo perché avere depositi in moneta della banca centrale è tassato dal tasso negativo, per l'Euribor è diverso»».

Quindi, per chi ha un mutuo a tasso variabile, gli Euribor continueranno a volare basso, quasi vicino a 0 (come ora) ma difficilmente questi tassi diventeranno negativi.

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