Michael Moritz (foto Bloomberg)

Lei ha iniziato la sua avventura americana come corrispondente di Time a San Francisco. È stata una esperienza utile per il suo "tocco" speciale?
Non sono sicuro di aver avuto un tocco speciale perché sono rimasto coinvolto in terribili errori e ho anche il vantaggio di aver vissuto in un posto, la Silicon Valley, dove anche una scimmia avrebbe avuto successo negli ultimi 30 anni. Una delle cose che ho appreso a quei tempi era assimilare informazioni molto velocemente su questioni che non conoscevo molto e formarmi un'opinione e questo è un processo che si usa quando devi decidere un nuovo investimento. Non ho mai avuto problemi a gestire informazioni incomplete o imperfette che è normalmente lo stato in cui sei prima di decidere un investimento.

Per una startup italiana è meglio trasferirsi nella Silicon valley o restare nel proprio posto e aumentare la visibilità internazionale?
La cosa più importante per una startup italiana è circondarsi di talenti estremamente validi. Non serve essere in tanti, bastano pochi ingegneri o programmatori di talento con un prodotto vincente. Instagram come Facebook aveva 15 persone all'inizio e WhatsApp aveva 40 persone. Non ci sono ragioni per cui persone talentuose non possono fare prodotti di successo mondiale anche se iniziano in Italia. La sfida è avere un'idea con attrattività mondiale e sviluppare velocemente un prodotto con persone di talento.

Quale il ruolo oggi del venture capital nella creazione di società e posti di lavoro?
Dipende da quello di cui stai parlando ma Sequoia capital aiuta le società in cui è coinvolta ad assumere persone di talento, costruire un gruppo dirigente, aprire le porte che loro fanno fatica ad aprire, aiutarle a raccogliere denari, tessere relazioni con società o persone fuori dagli Stati Uniti. Una buona società di venture deve saper fare tutto questo ma non si deve confondere con la conduzione aziendale quotidiana. Comunque noi siamo estremamente interessati ad aiutare la società in qualsiasi momento ne avesse bisogno.

Lei ha studiato storia a Oxford e in passato ha parlato del declino dell'impero americano. Possono le tecnologie della Silicon Valley evitare il declino?
La Silicon Valley è quasi uno stato in se stessa capace di resistere nonostante le difficoltà dell'economia americana circostante grazie alla montagna di conoscenze che possiede, ma nel mondo della tecnologia la posizione americana è cambiata considerevolmente. È evidente che le più importanti società tecnologiche un tempo erano tutte americane, ma oggi nelle prime 50 almeno 15 sono cinesi. L'equilibrio del potere è già cambiato nel settore dell'Internet technology.

Lei è un fan del Manchester United come Jim O'Neill, ex chief economist di Goldman Sachs? Vincerà quest'anno?
C'è molto fiducia tra i sostenitori del Manchester United che possiamo vincere la Premier league quest'anno.

©RIPRODUZIONE RISERVATA