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Questo articolo è stato pubblicato il 21 ottobre 2014 alle ore 09:12.
L'ultima modifica è del 21 ottobre 2014 alle ore 22:31.

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Wall Street chiude la giornata in rally: il Dow Jones sale dell'1,31% a 16.614,68 punti, il Nasdaq avanza del 2,40% a 4.419,48 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dell'1,9% a 1.941,1 punti.

Anche le Borse europee chiudono in gran rialzo con Piazza Affari maglia rosa d’Europa guidata dall’ottima performance dei titoli bancari quando si avvicinano i risultati degli stress test e nel secondo giorno del piano Draghi di acquisto di covered bond partito ieri. Il FTSE MIB ha segnato un rialzo del 2,79%.

L’accelerazione è arrivata dopo indiscrezioni riportate dall'agenzia Reuters, secondo cui la Bce - che ieri ha avviato un piano di acquisti di covered bond, obbligazioni garantite da mutui - starebbe valutando l’acquisto diretto di corporate bond delle aziende sul mercato secondario. «La pressione in questa direzione è elevata», ha dichiarato a Reuters una fonte ben informata, «dal punto di vista di numerosi membri del Consiglio direttivo, il quadro economico è peggiorato di recente».

Secondo la fonte, i dettagli da definire sono ancora molti ma la Bce intenderebbe prendere una decisione in materia a dicembre con l'obiettivo di far partire gli acquisti entro il primo trimestre dell'anno prossimo. Ma la Bce smentisce: «Il Consiglio Direttivo non ha preso una decisione del genere», ha ribattuto il portavoce dell'Eurotower.

Volano Wall Street e le Borse Ue
Sta di fatto che la notizia, su cui le banche d’affari hanno già prodotto studi sull’impatto, ha galvanizzato tutte le Borse. Tra le europee svetta Piazza Affari: sul FTSE MIB vola Banca Mps (dopo aver perso il 16% in una settimana), sotto osservazione dalla Consob in vista degli esiti degli stress test che verranno resi noti in sede europea il 26 ottobre. Debole Fiat nonostante l’annuncio dell’acquisto da parte dell’ad Sergio Marchionne di 335mila azioni.

Sul listino francese il titolo Total recupera, dopo una partenza in flessione condizionata dalla notizia della morte dell'ad Christophe de Margerie.

Spread in calo
Lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi ripiega a 163 punti dopo un'apertura sopra quota 180. Il rendimento si attesta al 2,54%. Il differenziale Bonos/Bund segna 136 punti per un tasso del 2,22% (rendimenti dei bond dell’Eurozona). A far calare i rendimenti della periferia sono sempre i rumor che vedrebbero la Bce intenzionata ad acquistare corporate bond. «È come dire al mercato: fate come volete, ma i tassi scenderanno. E questo favorisce qualsiasi titolo abbia un rendimento» dice un trader.

«L''Italia nelle sedute passate è risultata eccessivamente colpita rispetto alle altre periferie, una penalizzazione dovuta non ai fondamentali, ma semplicemente al fatto che è il mercato più liquido» osserva alla Reuters Alessandro Giansanti,strategist di Ing.

Non brilla il BTp Italia
Intanto oggi è il secondo dei tre giorni destinati al collocamento del nuovo BTp Italia indicizzato all’inflazione italiana. Ieri la raccolta ha sfiorato i 3 miliardi, molto meno dei 6,7 raccolti al primo giorno della precedente emissione di aprile. E oggi la partenza è stata soft. Oggi alle 12, gli ordini inviati dalla clientela retail sono pari a circa 500 milioni di euro, per un totale complessivo di circa 3,5 miliardi di euro. La raccolta sarà aperta anche domani per i soli piccoli risparmiatori mentre giovedi' e' prevista la giornata dedicata agli investitori istituzionali.

Euro torna sotto 1,28 dopo Bce
Sul fronte dei cambi l’euro torna sotto 1,28 dollari dopo i rumors su un intervento della Bce sui corporate bond. In mattinata aveva aperto in rialzo sulla scia di un indebolimento del dollaro dopo i dati relativi alla crescita economica in Cina nel terzo trimestre che, sebbene migliori delle attese, non riducono i timori di un rallentamento complessivo dell'economia globale. Resta dunque viva tra gli operatori l'idea che Federal Reserve possa posticipare i tempi di un rialzo dei tassi d'interesse, ipotesi che ha indebolito il biglietto verde nelle ultime sedute.

Nel periodo luglio-settembre il Pil cinese ha ridotto il ritmo di crescita al 7,3% - il minimo dall'inizio del 2009 - dal 7,5% del trimestre precedente, risultando però migliore della mediana delle attese degli analisti, che proiettava un incremento del 7,2 per cento(cambio euro/dollaro e convertitore di valute).

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