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Questo articolo è stato pubblicato il 28 ottobre 2014 alle ore 11:11.
L'ultima modifica è del 28 ottobre 2014 alle ore 17:21.

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Alberto Nagel (Imagoeconomica)Alberto Nagel (Imagoeconomica)

Mediobanca, chiude il primo trimestre dell’esercizio con un utile in calo ma migliore delle attese, tornerà a cedere le partecipazioni non più strategiche nel secondo semestre, prevede «un recupero di redditività delle attività caratteristiche bancarie» e non è interessata a scenari di aggregazione dopo l’ultima sessione di stress test. Si potrebbe riassumere così la conference call di questa mattina, in cui il ceo di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel, ha spiegato l’andamento del trimestre e ha commentato il prossimo futuro dell’istituto.

Mediobanca «non è interessata a fusioni e acquisizioni» dopo la pubblicazione dell'esito degli esami della Bce sul capitale delle banche europee, ha chiaritp Nagel, aggiungendo: «Come banca pensiamo di operare come banca d'affari in un processo che porterà sia a rafforzamenti patrimoniali cha a consolidamenti nel settore, magari non nell'immediato ma nell'arco dei prossimi diciotto mesi. Non siamo interessati all’m&a (merger&acquisitions, ndr) anche perché noi abbiamo intrapreso una strada di innovazione nel modello retail e quindi un matrimonio con realtà diverse non avrebbe senso».

Quanto al primo trimestre dell’esercizio 2014/2015, il gruppo ha registrato un utile netto di 160 milioni, in calo del 6,5%, ma migliore delle attese che in media puntavano a 120 milioni. La flessione, spiega l’istituto in una nota, è collegata «esclusivamente
all’assenza di utili da cessione» che al 30 settembre 2013 erano pari a 80 milioni. Mediobanca «nel primo trimestre del 2014-15 non ha registrato proventi
straordinari, il che non significa che non continueremo a cedere partecipazioni ma lo faremo verosimilmente nella seconda metà dell'anno» ha spiegato l’amministratore delegato della banca durante la conference call. Nagel ha poi ricordato come «per
Telecom lo scioglimento è subordinato al placet di alcune autorità», la quota dunque «non è disponibile dal punto di vendita, ma riteniamo che entro il 30 giugno si potrà
perfezionare». Per Generali, ha proseguito, «abbiamo sempre dato come
guidance l'ultimo anno di piano», mentre per Rcs «dipende dai prezzi dei mercati - ha concluso -. Era già chiaro» rispetto al totale delle cessioni previste dal piano
«che una parte importante potrebbe esser fatta nella seconda metà del piano». L'ad di Mediobanca ha, infine, chiarito che l’istituto è ancora fermo alla partecipazione del 6,2% di Rcs emersa quest’estate: «Siamo a quella quota», ha risposto in particolare a una domanda al riguardo.

Tornando alla trimestrale, il risultato è stato trainato dalla «sostenuta ripresa delle attività bancarie», il cui risultato è triplicato a 107 milioni. I ricavi del gruppo sono aumentati del 25% a 525 milioni, sulla spinta di commissioni nette quasi raddoppiate a 147 milioni, della
ripresa del trading (da 3 a 56 milioni) e dalla tenuta del margine di interesse a 267 milioni. Il cost-income scende al 35% dal 40%., mentre il costo del rischio cala a 157 punti base dal top di 230 punti base del 2013-14. Le rettifiche su crediti diminuiscono del 6,5% a 120,5 milioni e il tasso di copertura sale al 53% dal 50% a giugno. Tra i settori, brilla il Corporate and Investment banking con un utile netto quadruplicato a 84 milioni. In flessione, invece, il contributo del Principal Investing a 53 milioni da 137 milioni di euro.

Sugli sviluppi futuri Nagel ha dichiarato: «Il nostro outlook è positivo perchè prevediamo un recupero della redditività delle attività caratteristiche bancarie e quindi di avere, a parità di altre condizioni, una redditività sostenuta più da componente ricorrente
ordinaria rispetto allo scorso anno allorquando abbiamo avuto un contributo importante da cessioni di partecipazioni». Nell'esercizio 2014-2015, che si concluderà il prossimo 30 giugno, Mediobanca prevede, inoltre, di registrare «un apprezzabile aumento dei ricavi», anche se probabilmente non nell'ordine del +25% registrato nel primo trimestre, grazie
all'attività del Corporate and Investment Banking, «in ripresa», e al margine di interesse consumer, «molto tonico».

Oggi c’è in programma anche l’assemblea degli azionisti di Mediobanca, per l’approvazione del bilancio dello scorso esercizio. I soci saranno anche chiamati ad eleggere il nuovo consiglio di amministrazione composto da 18 membri. La lista votata per la maggioranza è formata da 17 componenti: Renato Pagliaro (presidente), Alberto Nagel (ad), Maurizia Commeno (vice presidente), Marco Tronchetti Provera (vice presidente), Francesco Saverio Vinci, Gianluca Sichel, Alexandra Young (manager interni), Tarak Ben Ammar, Marie Bolloré, Vanessa Laberenne (soci francesi), Alessandro Decio, Elisabetta Magistretti (entrambi per Unicredit), Maurizio Costa (Fininvest), Angelo Casò, Gilberto Benetton, Alberto Pecci (per conto dei soci Pesenti, e al posto di Carlo Pesenti che esce dal cda) e Maurizio Carfagna (famiglia Doris). A loro si aggiungerà il consigliere espressione delle minoranze.

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