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Questo articolo è stato pubblicato il 27 novembre 2014 alle ore 16:28.
L'ultima modifica è del 27 novembre 2014 alle ore 19:44.

Non c'è il taglio della produzione di petrolio da parte dell'Opec, organizzazione che riunisce i paesi esportatori di petrolio. Lo ha annunciato il ministro del petrolio saudita, Al-Naimi, che così conferma quanto già anticipato. Il vertice dell'Opec si è concluso con la decisione di lasciare la produzione petrolifera invariata a 30 milioni di barili al giorno. Come ampiamente atteso, il cartello dei Paesi esportatori, riuniti nella sede di Vienna, non è riuscito a trovare una intesa su una riduzione dell'offerta in risposta alle recenti cadute delle quotazioni. All’uscita della riunione, il ministro del Petrolio del Kuwait, Ali al-Omair, ha detto ai giornalisti che non c'è stato «nessun mutamento» degli obiettivi produttivi.
Non si ferma intanto la caduta del prezzo del petrolio, che segna un'accelerazione in seguito alla decisione dell'Opec di mantenere la produzione immutata. Il light crude Wti di New York ha toccato un minimo dal maggio 2010 di 67,75 dollari, in calo di quasi 5 dollari. Il Brent di Londra, intanto, perde 4,85 dollari a 72,90 dollari al barile dopo aver aggiornato il proprio minimo da oltre quattro anni a 71,25 dollari al barile.
Il ministro del petrolio saudita ha lasciato il summit affermando che il cartello dei Paesi produttori ha preso una «grande decisione». A chi gli chiedeva se fosse vero che l'Opec ha deciso di non tagliare la produzione, al-Naimi ha risposto «esatto». La linea morbida di Riad è quindi prevalsa sui falchi come Venezuela e Iran, che premevano per una riduzione in modo da far risalire i prezzi.
La decisione dell'Opec pesa sulle monete di due importanti esportatori come Russia e Norvegia. Il rublo arretra a quota 47,60 sul dollaro mentre la corona norvegese cede l'1% a quota 8,62 sull'euro.
Il vertice di Vienna sancisce una novità nella vita dell’organizzazione: per la prima volta presidente dell’Opec sarà una donna, Diezani Alison-Madueke, attuale ministro del Petrolio nigeriano che entrerà in carica il prossimo anno. Si tratta della prima donna alla guida dell'organizzazione dei paesi produttori di petrolio. Nata il 6 dicembre 1960, Alison-Madueke, è nominata ministro dei Trasporti il 26 luglio 2007, per poi passare nel 2008 al dicastero delle miniere, dall’aprile 2010 è ministro delle Risorse Petrolifere. Come presidente Opec succede al libico Abdourhman Ataher Al-Ahirish.
Il ministro del Petrolio iraniano ha annunciato che il prossimo vertice Opec si terrà nel giugno 2015.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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