Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2014 alle ore 16:12.
L'ultima modifica è del 04 dicembre 2014 alle ore 18:40.

My24

Tassi di interesse inchiodati al minimo storico dello 0,05 % nell'area euro. Il Consiglio direttivo della Bce, riunito a Francoforte, non ha sorpreso mercati e analisti. Essendo già al valore che l'istituzione considera il più basso possibile, su questo versante c'è ormai poco da fare a fronte del deterioramento del quadro economico. Dall'economia sono arrivati nuovi segnali di rallentamento, mentre le pesanti flessioni di petrolio e materie prime rischiano di incidere negativamente su una dinamica di inflazione già fin troppo bassa.

Nel corso della conferenza stampa, che per la prima volta si è svolta nella nuova sede della Banca centrale europea, il presidente Mario Draghi ha annunciato che nei prossimi mesi è prevedibile un ulteriore allentamento della politica monetaria di Francoforte, premesso che il quadro macroeconomico vede confermata la crescita debole. Le stime del Pil dell'Eurozona sono state riviste al ribasso, allo 0,8% per il 2014 e all'1% per il 2015. Situazione peggiorata dai considerevoli rischi geopolitici.

Anche l’inflazione resterà ancora più bassa del previsto (0,5% nel 2014, 0,7% nel 2015 and 1,3% nel 2016 le nuove stime), complice l’andamento dei prezzi del petrolio («un calo del 30% espresso in euro», ha detto Draghi).

Il Consiglio direttivo, quindi, «rivaluterà nei primi mesi del 2015 gli effetti dello stimolo monetario, l’espansione del bilancio e l’andamento dei prezzi», compreso l’impatto dei nuovi corsi del petrolio sull’inflazione a medio termine. Resta unanime l’intesa che se l’inflazione dovesse restare bassa «troppo a lungo» c’è l’impegno a utilizzare «ulteriori strumenti non convenzionali nei termini del mandato».

La reazione altalenante dei mercati
La lettura dei mercati è stata nel senso di una perdurante incertezza su un intervento di allentamento quantitativo a breve. L'euro è sceso per la prima volta da quasi due anni e mezzo sotto quota 1,23 dollari per poi risalire di oltre l’1% dopo le parole di Draghi, mentre i listini hanno invertito la rotta e Milano ha accelerato al ribasso (qui l’indice Ftse Mib). Calo moderato dopo che il numero uno dell’Eurotower ha spiegato che per lanciare un eventuale Qe non servirà un voto unanime. Il rendimento dei decennali italiani è tornato sopra il 2 per cento.

Dovrebbe passare, insomma, ancora qualche mese prima che l'Eurotower si giochi il «silver bullet», un Quantitative Easing vero e proprio con l’ipotetico acquisto di «tutti gli asset, tranne l’oro». Intanto, per avere il tempo necessario a verificare quali saranno gli effetti concreti delle misure già avviate. Dopo i covered bond a ottobre, il 21 novembre è iniziato il programma di acquisto di Abs, mentre per la prossima settimana è atteso il secondo round del Tltro (il primo ha deluso parecchio le aspettative).

C’è poi l’aspetto degli equilibri “politici”, il tentativo di evitare fratture interne all’Eurotower. Gli sforzi di Draghi e del suo vice, Vitor Constancio, a giudicare dalle parole odierne del presidente non sembra abbiano ancora convinto il fronte dei governatori meno favorevoli, se non ostili alla manovra. Oltre a Jens Weidmann, l'intransigente numero uno della Bundesbank, la scorsa settimana moniti in tal senso sono giunti anche da Sabine Lautenschlaeger, componente del Comitato esecutivo della Bce.

Non servirà essere unanimi, comandano le aspettative di inflazione
Fronte del dissenso o meno, in ogni caso «non tollereremo prolungate deviazioni dalle aspettative di inflazione», ha tagliato corto Draghi in risposta a chi gli chiedeva dell’opzione che sul Qe si decida a maggioranza. Del resto, esistono «prove a sufficienza» che un piano di acquisto titoli generalizzato sarebbe efficace. Per vararlo, quindi, «non è necessaria l'unanimità». Il presidente della Bce ha ribadito una volta di più che l'arma Qe fa parte a pieno titolo dell'arsenale della Bce. «Potete immaginare, anche solo per un momento, che potremmo discutere in Consiglio di cose che pensiamo non siano legali? Sarebbe uno spreco del nostro tempo», è stata la risposta a chi chiedeva se l’eventuale decisione possa finire davanti alla Corte europea.

Il nuovo calendario
Quella odierna è stata l'ultima riunione «operativa» del 2014, ma anche la prima presso la nuova sede, costruita dove sorgevano gli ex mercati generali di Francoforte. Sarà anche l'ultimo incontro operativo mensile. Dal 2015 scatterà il nuovo calendario in cui questo tipo di riunioni - in cui si assumono decisioni di politica monetaria, dai tassi alle misure straordinarie - saranno fissate ogni sei settimane. Finora avvenivano il primo giovedì del mese. La prima riunione del nuovo corso si svolgerà il 22 gennaio 2015.

Commenta la notizia

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi