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Questo articolo è stato pubblicato il 18 dicembre 2014 alle ore 11:59.
L'ultima modifica è del 18 dicembre 2014 alle ore 15:26.

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Da un alto quindi, Fed e Bce a sostenere i mercati. Dall’altro le mine Russia, Grecia e petrolio. L’andamento dei mercati nei prossimi mesi ballerà su questi nodi. In ogni caso, tornando al brevissimo periodo (quello che più interessa la grande speculazione) prevarrano le notizie buone (Fed e Bce) ai focolai non estinti (Russia, Grecia e petrolio)?

Ci sarà, in sostanza, il rally di fine anno per le Borse? Fin dove può arrivare a breve Piazza Affari?

«A mio parere sì, ma non oltre i 20.000 punti che si sono rivelati una resistenza psicologica per il mercato. Fed e Bce saranno favorevoli ai titoli bancari del Ftse Mib mentre certamente la discesa del petrolio favorirà i titoli industriali - sottolinea Massimo Siano head of Southern Europe per Etf Securities -. Non dimentichiamoci che Italia, Cina e Giappone sono i paesi che storicamente beneficiano maggiormente sulla discesa del prezzo del greggio essendo forti importatori netti di combustibile».

Per Francesco Previtera, responsabile equity research di Banca Akros –Esn «un target tecnico di 20.800 per il Ftse Mib sembra essere raggiungibile. A reagire sarebbero i settori più penalizzati nella correzione a partire da energetici e finanziari».

Secondo Federico Mobili, responsabile equity di Bnp Paribas Ip «nel breve termine il Ftse Mib dagli attuali 18.885 potrebbe proseguire il rialzo delle due sedute precedenti fino ad arrivare come primo obiettivo a 19.254 e come secondo obiettivo a 19.473. quindi dai livelli attuali potrebbe salire ancora del 3.26%».

«Come recentemente evidenziato in diverse analisi pubblicate i modelli proprietari Evidence Based Performance Analysis hanno mantenuto un profilo prevalentemente positivo sulle attese per fine anno inerenti il mercato borsistico domestico che, pur penalizzato da alcuni temi specifici, risulta in condizione di recuperare significativamente terreno nelle prossime sedute. Nello specifico, l'attesa di chiusura a fine anno risulta superiore ai 20.000 punti dagli attuali 18.885 punti per il FTSE MIB», spiega Riccardo Ambrosetti, presidente di Ambrosetti Asset Management Sim.

«Entrambe le Banche centrali sono evidentemente ancora orientate a sostenere gli investimenti e la fiducia. Inoltre la scadenza tecnica più importante dell'anno, che riguarda opzioni su azioni e indici e future su indici, si esaurirà tra stasera e domani. Questo dovrebbe liberare risorse dai book dei trader e degli operatori che possono pensare all'anno prossimo - spiega Tommaso Federici, responsabile gestioni Banca Ifigest -. La sensazione è che quindi l'indice italiano possa tornare a ridosso dei 20'000 punti per fine anno. È vero anche però che nel breve periodo continueranno a pesare sui mercati le conseguenze del violento ribasso del prezzo del petrolio, crisi Russa, e le incertezze sul risultato delle elezioni presidenziali Greche, voto decisivo il 29 Dicembre per scongiurare elezioni politiche anticipate».

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