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Le otto cose fondamentali da sapere sul «bazooka» della Bce

Non hanno votato. Non è stato necessario. La decisione più difficile presa dalla Banca centrale, il lancio di un Quantitative easing da oltre 1.100 miliardi, non ha spaccato il consiglio direttivo come si temeva. Tutti i banchieri centrali hanno convenuto che gli acquisti di titoli sono uno strumento legittimo di politica monetaria e una «larga maggioranza», talmente larga da non richiedere un voto, ha deciso che questo era il comunque momento più giusto, malgrado la presenza di diverse opinioni. È stato infine raggiunto un consenso - nel senso che nessuno ha posto obiezioni - sul trasferimento dei rischi alle singole banche nazionali.

5. Qe, sorprese e conferme / Non solo quantitative easing

La Bce non ha soltanto varato - o «ampliato» - il quantitative easing. Ha anche abbassato il tasso di interesse sulle Tltro, le operazioni di liquidità finalizzate ai prestiti alle aziende. Non si applicherà più lo spread di 0,10 punti percentuali sul tasso di riferimento. Le banche potranno quindi richiedere denaro, portando in pegno titoli, allo 0,05% e non più allo 0,15%. Il limitato e deludente ricorso a queste operazioni da parte delle aziende di credito della zona euro e la “concorrenza” - come fonte di liquidità - degli acquisti di titoli, hanno spinto la Bce a rendere più appetibili queste aste.

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