Le otto cose fondamentali da sapere sul «bazooka» della Bce
Non hanno votato. Non è stato necessario. La decisione più difficile presa dalla Banca centrale, il lancio di un Quantitative easing da oltre 1.100 miliardi, non ha spaccato il consiglio direttivo come si temeva. Tutti i banchieri centrali hanno convenuto che gli acquisti di titoli sono uno strumento legittimo di politica monetaria e una «larga maggioranza», talmente larga da non richiedere un voto, ha deciso che questo era il comunque momento più giusto, malgrado la presenza di diverse opinioni. È stato infine raggiunto un consenso - nel senso che nessuno ha posto obiezioni - sul trasferimento dei rischi alle singole banche nazionali.
4. Qe, sorprese e conferme / Una politica monetaria unica

Il presidente Draghi, in conferenza stampa, ha voluto molto ridimensionare il significato della distribuzione dei rischi. «Non ha nulla a che fare con l’unitarietà della politica monetaria: la Bce è l’unica che decide» su titoli da acquistare, ammontari e vincoli. Nei giorni scorsi, si era parlato di un passo indietro dell’Unione monetaria, che dal punto di vista politico e simbolico difficilmente può essere negato. Sul piano economico, invece, Draghi, ha negato che le ricadute siano importante.
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