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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2013 alle ore 10:58.

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Sergio Marchionne (Ansa)Sergio Marchionne (Ansa)

Un miliardo di euro di investimenti nello stabilimento di Mirafiori per produrre il suv della Maserati, che sarà messa sul mercato nella prima parte del 2015, con l'assicurazione che un secondo modello arriverà a data da destinarsi. L'incontro tra Fiat e sindacati a Roma, dunque, chiude il cerchio sullo stabilimento torinese della Fiat e assicura un futuro produttivo nell'ottica del Polo del lusso, Mirafiori e Officine Maserati di Grugliasco, presentato dall'amministratore delegato Sergio Marchionne nei mesi scorsi.

Sergio Marchionne ha confermato che l'azienda «darà inizio immediatamente al piano di investimenti necessario ad assicurare il futuro produttivo ed occupazionale dello stabilimento di Mirafiori» e nel comunicato diffuso subito dopo l'incontro la Fiat parla di «reciproco rinnovato impegno» con le organizzazioni sindacali sul contratto e gli accordi sottoscritti. Durante l'incontro, inoltre, Sergio Marchionne ha sottolineato come il contratto sia stato uno «strumento determinante per il rilancio qualitativo e produttivo degli stabilimenti Fiat in Italia. Anche grazie a una piena applicazione delle regole innovative dell'accordo è stato possibile portare gli stabilimenti italiani, come Pomigliano d'Arco, Grugliasco, Melfi e Sevel ad un livello di eccellenza nel panorama automobilistico internazionale».

Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, ha parlato di una giornata importante «per i lavoratori di Mirafiori e di tutta la Fiat, frutto degli accordi e di positive relazioni sindacali»; Luigi Angeletti, segretario della Uil, sottolinea che si tratta di un «ottimo risultato». «È una buona notizia per i lavoratori della Fiat e per l'industria italiana», ha aggiunto il segretario della Fim-Cisl Giuseppe Farina, senza rinunciare ad una stoccata polemica contro la Fiom di Maurizio Landini: «La Fiom Cgil con i tribunali riporta i delegati Fiom negli stabilimenti, la Fim-Cisl insieme agli altri sindacati, con i buoni accordi sindacali porta investimenti e lavoro. La Fiat ha fatto scelte sagge e positive ci auguriamo che la Fiom-Cgil sappia fare altrettanto, e compia un analogo atto di saggezza e responsabilità riconoscendo e partecipando alla gestione degli accordi». Ferdinando Uliano, responsabile Auto della Fim, ha sottolineato che «nella riunione si è parlato anche del lancio di un successivo prodotto, che insieme al suv Maserati consentirà l'obiettivo di assorbire tutti i lavoratori oggi in forza a Mirafiori».

Dopo Pomigliano, Grugliasco, Melfi e Sevel, dunque, il Lingotto chiude il cerchio su Mirafiori, nell'ottica della costituzione del polo del lusso con le Officine Maserati di Grugliasco. Marchionne, ribadiscono i sindacati, ha inoltre confermato il completamento del piano di investimenti Fiat in Italia che a breve riguarderanno anche il polo di Cassino.

Entro domani l'azienda dovrebbe comunicare alle organizzazioni sindacali la richiesta di prolungamento del periodo di cassa integrazione a Mirafiori, dove i 5.300 addetti delle Carrozzerie sono in cig straordinaria per riorganizzazione da 18 mesi. Mentre, in prospettiva, come sottolineato da Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic, «la Fiat ha confermato che è allo studio l'unificazione anche societaria degli stabilimenti Maserati di Grugliasco e di Mirafiori».

L'incontro che si è svolto a Roma è stato il primo dopo la pausa estiva, all'indomani delle polemiche seguite alla sentenza dei giudici della Consulta sul reintegro delle Rsa Fiom e dell'annuncio di Fiat-Chrysler di accettare le nomine delle rappresentanze sindacali aziendali della Cgil.

Dopo il rientro delle Rsa Fiom in Fiat, resta ora il nodo della spaccatura sul contratto aziendale. Nel corso dell'incontro, infatti, le organizzazioni firmatarie del contratto di gruppo con la Fiat hanno esortato la Fiom-Cgil «ad accettare le regole basilari della democrazia industriale, aderendo a un contratto firmato dalle organizzazioni sindacali largamente maggioritarie in Fiat».

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