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Questo articolo è stato pubblicato il 19 ottobre 2011 alle ore 06:42.
L'ultima modifica è del 19 ottobre 2011 alle ore 08:34.

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Confermata, per il prossimo 25 ottobre, la presentazione ad associazioni di categoria e professionisti del nuovo redditometro. Lo strumento, basato su circa 100 voci significative di spesa divise per macrocategorie applicate a undici tipi di famiglia, sarà poi oggetto di valutazione e di una fase di sperimentazione, prima del debutto ufficiale.

L'agenzia delle Entrate la scorsa settimana ha convocato Confindustria, le organizzazioni riunite in Rete Imprese Italia, Anci, Assonime, i sindacali, gli ordini professionali di commercialisti e consulenti del lavoro e i tributaristi. A questi soggetti saranno presentati anche gli esiti delle attività finora svolte e in particolare, un prototipo del modello di valorizzazione degli elementi indicativi di capacità contributiva.

Il modello base, che sarà illustrato dal direttore dell'agenzia delle Entrate, Attilio Befera, si articolerà, dunque, su circa 100 voci significative di spesa, divise per macrocategorie applicate a undici tipi di famiglia, su cui sarà puntata l'attenzione per misurare la corrispondenza tra reddito dichiarato e spese effettuate.

Ci saranno, per esempio, le auto, le barche, gli immobili, l'iscrizione ai circoli e i viaggi. Le macrocategorie dovrebbero andare, invece, dai mezzi di trasporto al tempo libero, alle spese per la casa, sempre per citarne alcune. Ciascuna delle voci che verrà utilizzata ai fini dell'accertamento sintetico dovrebbe avere un peso specifico. La stessa spesa poi potrebbe tenere conto del tipo di nucleo familiare: da quello monoreddito, al monoparentale, con uno, due, nessun figlio, eccetera.

In ogni caso, i dettagli definitivi del meccanismo accertativo saranno messi a punto dall'agenzia delle Entrate entro la fine della settimana.
Il redditometro è «uno strumento essenziale per la lotta all'evasione – spiga il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, Claudio Siciliotti –. È uno strumento trasversale, democratico che tocca dipendenti, autonomi e anche disoccupati, quando tanto disoccupati non sono». Per Siciliotti occorre che «non sia un quoziente familiare al contrario, ovvero che non ci sia un maggior peso, in termini di presunzione di reddito, a seconda della numerosità della famiglia e che non vengano fatte differenze nè nel tipo di voluttuosità della spesa nè sulla territorialità della stessa».

Rispetto a quello presentato l'anno scorso alle categorie sia pure per sommi capi, la versione rinnovata del redditometro presenterà una fondamentale differenza, in quanto – almeno è questa la volontà dei tecnici dell'amministrazione – sarà tarato per evitare il più possibile errori finendo per incidere su situazioni che in realtà non avrebbero dovute essere sottoposte a controllo.

«In attesa di vedere concretamente come funzionerà il nuovo strumento – sottolinea, in effetti, Andrea Trevisani, direttore Politiche fiscali di Confartigianato – bisogna ricordare che rimane un sistema di determinazione induttiva del reddito, una stima, che, per quanto fondata, necessita di un vero contraddittorio, per adattare il risultato al caso concreto, evitando gli errori già commessi sugli studi di settore». (M.Bel.)

L'anticipazione
Giovedì scorso, come riportato dal Sole 24 Ore del 14 ottobre, l'agenzia delle Entrate ha convocato, per il 25 ottobre, ordini professionali e associazioni di categoria in vista della presentazione del nuovo redditometro. Nella lettera di convocazione l'Agenzia ha precisato che la presentazione dello strumento di contrasto all'evasione sarà seguita da una fase di sperimentazione che dovrebbe chiudersi entro fine anno, prima del debutto ufficiale nel 2012

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