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Questo articolo è stato pubblicato il 16 febbraio 2012 alle ore 07:55.

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È arrivata soltanto nella tarda serata di ieri l'attesa proroga del termine di versamento della patrimoniale sulle attività finanziarie coperte dallo scudo fiscale.

A meno di 24 ore dalla scadenza, dunque, il Governo Monti differisce tecnicamente l'appuntamento alla cassa per banche e intermediari finanziari chiamati ufficialmente a versare entro oggi, per conto dei propri clienti, il 10 per mille (per il 2011) e il 13,5 per mille (per il 2012) dei patrimoni fatti emergere con lo scudo fiscale.

Il giallo della "proroga per gli scudati" messo in scena nelle ultime settimane si conclude così con il più classico dei "comunicati legge" di vecchia memoria: una nota ufficiale delle Finanze per tranquillizzare da una parte i contribuenti alle prese con le difficoltà operative nell'adempiere all'obbligo e dall'altra per assicurare un margine di tempo in più all'amministrazione finanziaria per sciogliere i nodi più complessi. E che nel caso della nuova patrimoniale sullo scudo fiscale non sembrano essere certamente pochi (si veda il servizio qui in basso).

Poche righe ma che alla fine danno ragione agli intermediari che già all'indomani dell'approvazione del decreto Salva-Italia, istitutivo del nuovo balzello, avevano invitato il Governo a rivedere l'appuntamento di oggi chiedendo più tempo. Lo stesso "comunicato legge" accoglie le pressioni di banche, intermediari e fiduciarie evidenziando a chiare lettere che «in considerazione di obiettive difficoltà operative rappresentate dagli intermediari finanziari tenuti al versamento dell'imposta relativa alle attività oggetto di "scudo" fiscale» il termine fissato al 16 febbraio «sarà differito con il primo provvedimento legislativo utile».

Il veicolo legislativo dovrebbe essere il nuovo decreto legge fiscale che il Governo vorrebbe approvare, salvo nuovi ripensamenti, la prossima settimana.

Il comunicato dell'Economia, inoltre, annuncia che la proroga del termine del 16 febbraio sarà accompagnata da una "clausola di salvaguardia" a tutela sia dei contribuenti che, comunque, non verseranno entro oggi, sia di chi ha voluto ugualmente pagare ma magari ha sbagliato i conteggi. Così vanno lette infatti, le ultime quattro righe della nota diramata da via XX Settembre: «Con lo stesso provvedimento sarà disposto che i versamenti non effettuati fino alla data di entrata in vigore della disposizione di proroga non configureranno violazione in materia di versamenti».

Sulla nuova scadenza, in definitiva, il comunicato non scopre le carte. L'intenzione dell'amministrazione è quella di un differimento tecnico. Va detto che, di certo, la nuova data difficilmente sarà fatta cadere nei sessanta giorni di conversione del decreto legge fiscale. Per cui se il provvedimento d'urgenza sarà varato entro il prossimo 24 febbraio, l'appuntamento con l'Erario per la cosiddetta "imposta sull'anonimato" non arriverà prima della fine di aprile. Già nelle scorse settimane era emersa, in effetti, la possibilità di un rinvio al 16 luglio 2012 o, nel caso si optasse per una soluzione di compromesso, si potrebbe andare al 16 maggio.

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