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Norme e Tributi In primo piano

Il redditometro parte con Unico 2010

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Questo articolo è stato pubblicato il 30 maggio 2010 alle ore 08:01.

Con la firma del presidente del Consiglio al decreto sulla manovra debutta ufficialmente la seconda generazione del redditometro, destinata a mettere gli occhi già sulle dichiarazioni del modello Unico che i contribuenti compileranno nelle prossime settimane.

Il nuovo sistema, che pure ha bisogno di passaggi ulteriori per essere completato e sarà senza dubbio oggetto di discussione quando la manovra arriverà in parlamento, servirà infatti a fare l'esame di tutti i redditi per i quali non sono ancora scaduti i termini di presentazione della dichiarazione.

Per i dettagli, insomma, bisogna aspettare il decreto attuativo, ma è bene tenere in considerazione fin da subito la novità perché redditi dichiarati (e spese) del 2009 segneranno la prima prova sul campo di uno strumento anti-evasione su cui il governo punta molto; tanto più che, nel nuovo sistema, per far scattare l'accertamento basterà uscire dai binari per un solo anno, e non due, e la distanza "tollerata" fra i redditi dichiarati e quelli presunti in base alle spese sostenute si assottiglia dal 25 al 20 per cento. Al di là delle verifiche, comunque, la novità mira anche a favorire l'adeguamento «spontaneo» dei contribuenti ai livelli di reddito adatti a giustificare il loro tenore di vita.

Come una sorta di studio di settore, applicato però ai redditi delle famiglie, il nuovo sistema deve costruire una griglia di indicatori per stimare il «reddito presunto» di ogni contribuente, sulla base delle spese effettuate. Il meccanismo promette di essere raffinato, e dividerà le famiglie italiane per tipologia (single e coppie, con figli o senza, giovani, di mezza età o anziani), area e centro urbano di residenza, classi di reddito.

Alla base c'è una costruzione matematica complessa, ma il principio è semplice: a parità di reddito, la capacità di spesa di una giovane coppia in una grande città del Nord-Ovest è diversa da quella di una famiglia con figli in un piccolo centro del Mezzogiorno.

Premesso tutto questo, però, ogni spesa è la conseguenza "logica" di un'entrata e, per essere brutali, 100 euro spesi per mantenere un'auto di lusso o frequentare una palestra esclusiva presuppongono un reddito maggiore rispetto agli stessi 100 euro dedicati all'affitto o alla rata del mutuo.

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Accanto a questo sopravvive anche un redditometro vecchio stile, slegato dagli indici statistici e anche da parametri uniformi che finora erano stati fissati per decreto: una caratteristica, questa, che sta accendendo le critiche da parte delle categorie, preoccupate del rischio che l'assenza di criteri ufficiali lasci troppa "libertà d'accertamento" all'amministrazione finanziaria. Un problema che, non c'è dubbio, impegnerà il parlamento.

Gli esempi proposti nelle tabelle provano a tradurre in numeri i fondamenti del nuovo redditometro, e applicano a ogni spesa sostenuta dalla famiglia un coefficiente determinato dalla destinazione della spesa; il coefficiente indica appunto il reddito presunto in base a ogni euro speso per i vari acquisti.

Nel caso della tipologia di famiglia radiografata, l'uscita considerata più "voluttuaria" è quella dedicata a palestre e beauty center di alto livello. Per ogni euro dedicato a questa voce, si può supporre che ce ne debbano essere quattro in entrata, mentre le spese di base come quelle per la casa o l'auto non impongono entrate molto più consistenti delle uscite, perché avere un tetto e potersi spostare sono bisogni indispensabili; se l'auto è di lusso il discorso cambia, e il coefficiente raddoppia.

I tre casi illustrati sopra aiutano anche a capire quanto è importante fare attenzione fin da subito al rapporto fra la composizione delle proprie spese e i livelli di reddito dichiarato. Si tratta, è ovvio, di esempi indicativi, perché basterà cambiare fattori come la città o la tipologia famigliare per vedere ridisegnata la griglia dei criteri, ma l'esempio aiuta a capire il meccanismo.

La prima famiglia è quella con il reddito dichiarato più alto (110mila euro), ma la composizione delle spese porta il sistema a presupporre entrate per quasi 139mila euro: lo scostamento è del 26%, ed è sufficiente a esporre questi contribuenti al rischio di accertamento. Rinunciando alla sola iscrizione al «club esclusivo» (5mila euro), il reddito presunto scenderebbe a 121mila euro, la distanza da quello dichiarato sarebbe del 10% e svanirebbe il rischio di controlli.

La seconda famiglia (18% di scarto fra dichiarazione e reddito presunto) non è a rischio, ma basterebbe aumentare di 400 euro all'anno il costo della palestra per portarla fuori parametro. Più tranquilla la terza situazione, dove il modello Unico e il redditometro sono in pieno accordo.

gianni.trovati@ilsole24ore.com

LE NOVITÀ

1 - IL PRINCIPIO CHIAVE
Le spese affrontate dal contribuente si intendono sostenute con redditi conseguiti nello stesso anno, fatta salva la prova contraria

2 - IL SISTEMA
L'accertamento sintetico basato sul redditometro si fonda sul contenuto induttivo di elementi indicativi di capacità contributiva individuati attraverso l'analisi di campioni significativi di contribuenti, differenziati anche in funzione del nucleo familiare e dell'area territoriale di appartenenza

3 - LE VARIABILI
Il contribuente potrà fornire la prova che le spese sono state sostenute anche con redditi conseguiti negli anni precedenti

4 - CONTROLLI IMMEDIATI
L'accertamento basato sul redditometro non si limita più ai contribuenti risultati non congrui per due anni; per farlo scattare basterà la non congruità nel singolo anno

5 - SOGLIE RISTRETTE
Per l'accertamento sintetico, "puro" o da redditometro, sarà sufficiente uno scostamento del 20% (e non del 25% come in precedenza) tra reddito accertato e quello dichiarato

6 - PATRIMONIO FUORI GIOCO
I calcoli non tengono più in considerazione gli incrementi patrimoniali (per esempio l'acquisto di un'abitazione), in base ai quali l'incremento si considerava sostenuto con redditi del periodo e dei quattro anni precedenti

7 - CONFRONTO OBBLIGATO
Diventa obbligatorio l'invito al contribuente per fornire dati e notizie e il contraddittorio prima di emettere l'atto di accertamento

8 - GLI SCONTI
Viene stabilito che dal reddito determinato sinteticamente si deducono soli gli oneri deducibili. La norma prevede che dall'imposta verranno scomputate anche le detrazioni relative agli oneri sostenuti dal contribuente

a cura di Dario Deotto

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