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Questo articolo è stato pubblicato il 20 settembre 2010 alle ore 08:52.
Irpef più leggera per chi sceglie di partecipare a un master. Le spese per la frequenza del corso possono infatti rientrare tra quelle di istruzione universitaria, di perfezionamento e/o di specializzazione che, ai sensi dell'articolo 15, lettera e) del Tuir (il testo unico dell'imposta sui redditi) consentono la detrazione dalle imposte in misura pari al 19% della spesa sostenuta, senza limiti di importo.
La detrazione spetta solamente se il master frequentato è assimilabile, per durata e struttura dell'insegnamento, a un corso universitario o di specializzazione, e a condizione che sia gestito da un istituto universitario, pubblico o privato. Per quanto riguarda i master gestiti da università private, la detrazione compete per un importo non superiore a quello stabilito per le tasse e i contributi versati per le analoghe prestazioni rese da istituti statali italiani.
Anche la frequenza di un master all'estero consente la detrazione dei costi di iscrizione, con l'ulteriore vincolo, però, di dover confrontare la spesa effettivamente sostenuta con quella di un master analogo tenuto presso l'università statale italiana più vicina al domicilio fiscale del contribuente.
Della detrazione può beneficiarne direttamente il soggetto che partecipa al master, nel caso sia possessore di un reddito proprio, o, se fiscalmente a carico, il familiare che sostiene la spesa. Infatti, lo sconto fiscale per la frequenza di un master, così come per le altre spese di istruzione, spetta anche se gli esborsi sono stati sostenuti per familiari fiscalmente a carico.