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Questo articolo è stato pubblicato il 30 dicembre 2010 alle ore 16:04.
Quando Giuseppe Saragat, quinto presidente della Repubblica, prende la parola il 31 dicembre 1969 per il consueto discorso di fine anno sono passati diciannove giorni dalla bomba esplosa nella sede della Banca nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana, a Milano. «Il più straziante dei lutti», sottolinea il capo dello Stato, «ma questa prova, questa dura prova è stata superata». Sono anni difficili il cui peso riecheggia nei messaggi del presidente. Che nel 1965 parla per la prima volta di disoccupazione rivolgendosi ai cittadini e, nel 1966, sottolinea poi «la tristezza» per via delle alluvioni «che hanno funestato regioni a tutti care». È l'anno delle tragedie che colpiscono il nord e il centro del paese. Il paese vivrà di lì a poco anche la contestazione studentesca. Che, dirà Saragat a fine 1968, esprime «l'aspirazione a un mondo in cui il divario tra i principi di libertà, di giustizia e di pace, sia denunciato e cancellato».
VIDEO / 1965 - Messaggio di fine anno del presidente Giuseppe Saragat
VIDEO / 1966 - Messaggio di fine anno agli italiani del presidente Saragat
AUDIO / 1968 - Messaggio di fine anno agli italiani del presidente Saragat
I DISCORSI DEI PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA
Luigi Einaudi;
Giovanni Gronchi;
Antonio Segni;
Giuseppe Saragat;
Giovanni Leone;
Sandro Pertini;
Francesco Cossiga;
Oscar Luigi Scalfaro;
Carlo Azeglio Ciampi;
Giorgio Napolitano;