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Questo articolo è stato pubblicato il 07 marzo 2011 alle ore 06:37.
Un effetto la ripresa del carovita lo produrrà di sicuro, e per legge: l'adeguamento automatico dei prezzi di una serie di beni e servizi che sono agganciati all'inflazione o quantomeno al tasso di inflazione programmata (pari all'1,5% per il 2011). Quindi, se dal benzinaio o al supermercato lo scontrino ha già iniziato a essere più pesante, in altri ambiti (come per la casa, l'auto e gli assegni di lavoro o previdenziali) l'arrivo della nuova pressione è all'orizzonte.
Val la pena tenerne conto per evitare di veder travolto il proprio bilancio familiare: poiché questi rincari sono inevitabili, bisognerà organizzarsi per tirare la cinghia da qualche altra parte. Tanto più che, a causa del fiscal drag, a fronte di redditi che aumentano solo nominalmente per via dell'inflazione (mentre beni e servizi costano di più), l'esborso per le imposte tende a cresce e il cittadino finisce per vedere ulteriormente eroso il suo reddito.
Locazioni, utenze, canone Rai: queste le principali voci del bilancio domestico sul quale l'inflazione agirà a scoppio ritardato. A chi ha un contratto d'affitto è utile ricordare che l'adeguamento all'indice Istat dell'inflazione viene applicato una volta all'anno, in occasione della scadenza del contratto. Il proprietario dell'abitazione non ha l'obbligo di applicarlo, ma ovviamente – soprattutto in tempi grigi come questo – è difficile che non lo faccia. Quanto al valore utilizzato non potrà superare il 75% dell'indice Istat più recente (di solito è quello di un paio di mesi prima). Anche il canone d'abbonamento 2012 alla Rai (che si pagherà entro il 31 gennaio del prossimo anno) sarà aggiornato in base all'andamento del carovita nel corso di quest'anno (tanto che l'importo viene di solito comunicato a fine dicembre).
Non sfuggiranno alla risalita dell'inflazione la tassa per i rifiuti, nonché la fattura per la fornitura idrica (spese che nei condomini finiranno nel rendiconto generale). Quanto a luce e gas, gli aggiornamenti del prezzo base sono stabiliti ogni tre mesi dall'Autorità per l'energia non sulla base dell'inflazione, ma della sua causa primaria, l'andamento del prezzo del petrolio.
In tema di elettricità non va, tra l'altro, dimenticato che a partire dal 2012 per gli utenti in regime di "bioraria" (praticamente quasi tutti, se si esclude quella minima quota passata al libero mercato) si accentuerà la differenza di prezzo fra i kilowattora consumati nella fascia diurna e quelli della fascia notturna/ weekend/festivi: maggiori possibilità di risparmio dunque, ma anche di salassi.
Sul versante auto, pieno a parte, la morsa si farà sentire ai caselli autostradali, a partire da gennaio: dopo il rincaro medio del 2,7% nel 2010 e del 6% quest'anno (ma con picchi fino al 20%), è certo anche per il 2012 l'incremento dei pedaggi, in base a una percentuale che dipende da un mix di fattori, quali gli investimenti fatti, l'efficienza sui costi e, come sempre, l'inflazione. Per Autostrade per l'Italia (cui fanno capo 17 tratte autostradali tra cui la Milano-Napoli) la formula tariffaria è legata all'inflazione reale, mentre per le altre vale l'inflazione programmata.
Quanto alle multe per le contravvenzioni al codice della strada, c'è un po' più di respiro: l'aggiornamento dei valori agli indici Istat del costo della vita ha cadenza biennale e l'ultimo incremento è avvenuto lo scorso gennaio (quindi fino a gennaio 2013 non se ne parla).
Poi ci sono le polizze Rca: il premio (escluso l'eventuale malus) può essere aumentato di una percentale pari al tasso di inflazione programmata (1,5% anche per il 2012): ma se la compagnia supera questa soglia, il contraente deve sapere che potrà disdettare il contratto anche oltre il termine (almeno 15 giorni) previsto e fino al giorno di scadenza indicato in polizza.
Fin qui alcuni degli effetti di alleggerimento per il portafoglio. L'indice dell'inflazione metterà in moto anche qualche rimpolpamento (mai ritenuto sufficiente comunque a controbilanciare la perdita del potere d'acquisto) degli assegni fissi, delle pensioni, degli accantonamenti per il Tfr. La rivalutazione (perequazione automatica) dei trattamenti pensionistici, per esempio, scatta da gennaio sulla base di un dato provvisorio indicato nel novembre precedente da un apposito decreto e basato sugli ultimi dati Istat (sempre lo stesso decreto determina anche la percentuale di variazione definitiva da applicare per l'anno precedente e sulla quale calcolare il conguaglio).
L'adeguamento delle retribuzioni invece - visto che l'accordo del luglio 1992 ha messo la parola fine alla vecchia "contingenza" – è rimandato ai rinnovi contrattuali.
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