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Questo articolo è stato pubblicato il 25 marzo 2011 alle ore 10:56.

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La Nato guiderà tutte le operazioni in Libia. Berlusconi soddisfatto, Ue pronta a nuove sanzioniLa Nato guiderà tutte le operazioni in Libia. Berlusconi soddisfatto, Ue pronta a nuove sanzioni

La Nato assumerà la guida di «tutte le operazioni militari in Libia». Lo riferiscono fonti dell'Alleanza precisando che la decisione sarà finalizzata domenica. «Ciò significa - hanno precisato le fonti citate dalle agenzie - che non ci sarà più la coalizione dei volenterosi e quella della Nato, ma solo una coalizione internazionale a guida Nato». Il premier Silvio Berlusconi, a Bruxelles, per il consiglio europeo si è detto «assolutamente soddisfatto» per l'accordo trovato in sede di Alleanza Atlantica. Intanto la Francia e la Gran Bretagna, ha confermat a Bruxelles il presidente francese Nicolas sarkozy, stanno preparando «un'iniziativa in vista di una soluzione politica e diplomatica» in Libia.

Continuano i raid su obiettivi libici
Continuano a pieno ritmo le operazioni militari aeree della coalizione nei cieli libici. Nel corso della notte i Tornado dell'aviazione britannica hanno lanciato missili contro dei veicoli blindati nella città di Ajdabiya, nell'est della Libia, mentre un caccia francese ha distrutto una batteria dell'artiglieria libica alla periferia della medesima città. Intanto il capo di Stato maggiore francese, Edouard Guillaud, ha dichiarato oggi - parlando a France Info - di ritenere che le operazioni militari alleate in Libia andranno avanti «settimane», sperabilmente, «non mesi».

La Francia: le operazioni in Libia dureranno settimane, non mesi
Guillad ha detto di escludere uno "stallo militare" nel senso stretto del termine, ma si è detto convinto che la soluzione per la vicinda libica dovrà essere di carattere politico. Sui termini temporali delle operazioni militari alleate in Libia aveva parlato due giorni fa anche il segretario alla Difesa Usa, Robert Gates, il quale aveva osservato che non c'è una data fissata per la fine delle operazioni aeree della coalizione sulla Libia. «La no-fly zone non è limitata in termini di tempo dalla risoluzione del Consiglio di sicurezza. Quindi penso che non ci sia attualmente una data per la fine», aveva detto Gates durante una visita in Egitto. Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha invece difeso l'intervento militare in Libia sottolineando che in questo modo sono state «evitate migliaia e migliaia di morti». I raid della coalizione hanno «evitato la morte di civili e la follia barbara di un dittatore», ha spiegato il capo dell'Eliseo. Secondo Sarkozy, senza l'intervento della comunità internazionale «la popolazione di Bengasi sarebbe stata vittima di un massacro».

Gli Emirati partecipano alla missione con 12 aerei
Gli Emirati Arabi Uniti hanno deciso di partecipare con 12 aerei alla missione militare internazionale Alba dell'Odissea. Lo ha rivelato ieri il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, parlando di un contributo «che sottolinea ancora di più l'ampio supporto internazionale alla missione per la protezione del popolo libico».

A Misurata continua a infuriare la battaglia: oltre 100 i morti
Intanto a Misurata, la terza città della Libia e sede di un importante porto, continua ad infuriare la battaglia. Le forze di Gheddafi stanno bersagliando la città col fuoco dei carri armati e avanzano cercando di entrare nel centro abitato in modo da evitare i raid della coalizione alleata. Negli scontri, riferisce una fonte medica citata dal britannico Telegraph, sarebbero rimaste uccise almeno 109 persone e i feriti sarebbero oltre 1300.

L'Ue pronta a nuove sanzioni contro Tripoli
Sul fronte politico-diplomatico l'Unione europea si è detta «determinata a contribuire» all'applicazione della risoluzione Onu 1973. I Ventisette, riuniti a Bruxelles per il vertice dei capi di Stato e di Governo, hanno sollecitato ancora una volta Gheddafi a farsi da parte «immediatamente» per consentire l'avvio di un dialogo con le parti interessate al processo di transizione democratica, tenendo presente «la necessità di assicurare la sovranità e l'integrità territoriale della Libia». I Ventisette si sono detti anche pronti a formulare e adottare nuove sanzioni contro Tripoli, in particolare introducendo misure destinate ad assicurare che gli introiti provenienti da petrolio e gas non finiscano nelle tasche del regime di Gheddafi: i paesi Ue presenteranno proposte in questo senso al Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

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