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Questo articolo è stato pubblicato il 23 luglio 2011 alle ore 09:42.

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Behring BreivikBehring Breivik

Norvegia ancora sotto shock all'indomani del duplice attacco (la bomba nel centro di Oslo e la sparatoria nell'isola di Utoya). Il premier Stoltenberg ha parlato di «tragedia nazionale». Tuttavia le autorità hanno deciso di «non alzare il livello di rischio» che grava sul paese. Il bilancio del duplice attacco sale a 98 vittime. Gran parte nell'isola di Utoya. Al meeting dei giovani laburisti sono state uccise 91 persone da un finto poliziotto rivelatosi un cecchino. Quelle dell'autobomba ad Oslo invece sarebbero 7.

L'attentatore ha confessato
La prima ipotesi, quella di un attentato di terroristi islamici, è stata scartata per via del profilo del presunto attentatore arrestato. Il protagonista è un norvegese biondo, con gli azzurri e molto alto che si chiama Anders Behring Breivik e ha 32 anni. Nel pomeriggio ha confessato. La polizia ha fatto sapere che l'uomo, descritto come «un fondamentalista cristiano», aveva opinioni ostili all'Islam. Gli elementi pubblicati dal sospetto su internet lasciano pensare che «ci siano caratteristiche tendenti alla politica di destra e anti-musulmana, ma è troppo presto per dire se questo sia un motivo per il suo gesto», ha detto il commissario di polizia Sveinung Sponheim alla tv pubblica Nrk. «Una persona con una fede ha la forza di 100.000 che hanno solo interessi».

Breivik è un ex membro del Partito del progresso, una formazione di destra d'impronta populista che si batte tra le altre cose per introdurre maggiori restrizioni in materia di immigrazione. Breivik ha fatto parte dal 2004 al 2006 della formazione politica, il secondo partito nel parlamento norvegese, e ha militato anche nelle fila del sua sezione giovanile, dal 1997 al 2006/07. «Non è più un membro del partito - ha affermato Siv Jensen, leader della formazione di destra - e mi rende molto triste il fatto che lo sia stato in passato. Non è mai stato un membro molto attivo e abbiamo molte difficoltà a trovare qualcuno che sappia molto di lui».

Il profilo sui social network
Secondo la stampa locale, l'uomo possedeva diverse armi registrate a suo nome, tra cui un fucile automatico. Nel suo profilo su Facebook, che è stato chiuso, l'uomo si descrive come «conservatore», «cristiano», celibe, appassionato di caccia e di videgame come «World of Warcraft» e «modern Warfare 2». Sul suo profilo di Twitter, un solo messaggio inviato il 17 luglio in cui riportava approssimativamente una citazione del filosofo John Stuart Mill: «Una persona con una fede ha la forza di 100.000 che hanno solo interessi». Le sue dichiarazioni dei redditi, che in Norvegia si possono consultare liberamente, mostrano che non aveva avuto reddito per l'anno 2009 e che, anche negli anni precedenti, aveva denunciato importi estremamente bassi. Secondo la polizia, il sospetto sta collaborando alle indagini.

La ricerca di complici
La polizia sta cercando ora di accertare se il 32enne aveva complici. Due testimoni oculari scampati al massacro citati dal sito di VG, il quotidiano più diffuso in Norvegia, hanno affermato che a sparare è stata più di una persona. Alexandre Standval, un giovane di 23 anni che si trovava sull'isola insieme ad alcuni amici si è detto sicuro che a sparare «sono state due persone», mentre Marius Roset, che ha raccontato di essersi tuffato in acqua per evitare i colpi d'arma da fuoco, ha detto che «c'era più di un tiratore».

Scartata l'ipotesi del terrorismo islamico
Scartata l'ipotesi di attribuire il duplice attacco a elementi del terrorismo internazionale di matrice jihadista, le indagini per ora puntano su elementi legati a «movimenti locali antisistema». Intanto a Oslo la polizia ha rafforzato la sicurezza nei luoghi "sensibili" e ha chiesto alla popolazione di restare nelle case.

Doppio attacco alla Norvegia
Prima le esplosioni che hanno devastato l'area di governo a Oslo, investendo gli uffici del premier, Jens Stoltenberg, e altri sedi del governo (almeno 7 vittime); poi appena due ore dopo, la folle sparatoria sull'isola dove erano riuniti circa 560 adolescenti (tra i 13 e i 15 anni), ma anche ex politici del Partito laburista alla guida del governo e dove era atteso lo stesso premier. Almeno un'ottantina di vittime sono state proprio lì, nell'idilliaca isoletta nel fiordo a una trentina di chilometri dalla capitale.

Fonti ospedaliere parlano di oltre un centinaio di feriti e la banca norvegese del sangue ha chiesto alla popolazione di donare il sangue. L'uomo, che è stato successivamente arrestato ed è norvegese, si è avvicinato vestito da poliziotto dicendo, secondo vari media locali, che era stato inviato come rinforzo dopo quello che era accaduto ad Oslo; e invece poco dopo ha cominciato a sparare all'impazzata. I giovani hanno cercato di fuggire tra i boschi e alcuni si sono buttati anche in acqua nel tentativo di salvarsi.

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