Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2012 alle ore 13:34.

My24

Dopo aver ospitato la prima edizione della fase finale degli Europei nel 1960, la Francia torna teatro della massima rassegna europea. La formula prevedeva che sette delle otto squadre qualificate alla fase finale (la Francia lo era di diritto come Paese ospitante), passassero dai gironi di qualificazione. L'altra novità è la cancellazione della finalina di consolazione, che da questa edizione non viene più disputata.
Alle qualificazioni parteciparono 33 squadre contro le 32 dell'edizione 1980, con la novità dell'Albania: queste squadre vennero divise in sette gironi, di cui tre da quattro squadre e quattro da cinque. A qualificarsi sarebbe stata solo la prima classificata al termine del gironcino eliminatorio. Questa formula agevolò diverse sorprese nei vari raggruppamenti: nel gruppo 2, il Portogallo elimina l'Urss, grazie al successo per 3-2 nell'ultima partita, mentre nel gruppo 3 la nazionale danese, per la prima volta alla ribalta del grande palcoscenico europeo, elimina l'Inghilterra. Il ricordo di Preben Larsen Elkjaer, bandiera della nazionale danese e poi del Verona.

Italia mestamente fuori – Gli azzurri campioni del mondo del 1982 si presentano alle qualificazioni con una squadra solo parzialmente rinnovata rispetto a quella di Madrid. Enzo Bearzot non se la sente di smantellare un gruppo che ha fatto la storia del calcio italiano, nonostante questa scelta fosse assai rischiosa in termini di risultati. Il punto più basso raggiunto in quelle qualificazioni arriva il 12 febbraio 1983, quando l'Italia pareggia per 1-1 contro Cipro, per altro unica squadra battuta dagli azzurri nella partita di ritorno. Il ricordo di Ciccio Graziani.

In quell'edizione non mancò nemmeno il "giallo": nel gruppo 7 la Spagna avrebbe dovuto vincere con uno scarto di 11 reti contro Malta per sopravanzare l'Olanda nella differenza reti, essendo le due nazionali a pari punti in classifica. All'intervallo gli spagnoli conducevano per 3-1, con l'Olanda che già pregustava la qualificazione, ma alla fine l'incontro terminerà incredibilmente 12-1. Questo fatto ancora oggi lascia qualche perplessità e per evitare dubbi, in seguito le ultime partite delle qualificazioni di ogni girone vennero giocate in contemporanea.

Le Roi Michel - L'edizione del 1984 dei campionati europei consacra definitivamente al grande pubblico Michel Platini. Il francese aveva già ampiamente dimostrato il suo valore, ma proprio in questa kermesse continentale si impone ad altissimo livello. Segna 8 gol e guadagna il titolo di capocannoniere del torneo, realizzando almeno una rete in tutte le gare. Il centrocampo francese con lui, Gires e Tigana è di qualità eccelsa, probabilmente il migliore che la Francia abbia potuto schierare nella sua storia. La finale con la Spagna è senza storia, con Platini che va subito a segno su punizione, sfruttando anche una papera del portiere Arconada. Poi negli ultimi minuti il raddoppio di Bellone completa il trionfo francese.

Il personaggio – Michel Platini (Jœuf, 21 giugno 1955)
Michel François Platini nasce in Francia da una famiglia di origini italiane, essendo il nonno originario di Agrate Conturbia, in provincia di Novara. Affermatosi nel campionato francese, fu acquistato dalla Juventus nel 1982 e vi rimase sino al termine della carriera, vincendo in cinque anni due scudetti (1983-1984 e 1985-1986), una Coppa Italia (1982-1983), una Coppa dei Campioni (1984-85), una Coppa delle Coppe (1983-84), una Coppa Intercontinentale (1985) e una Supercoppa europea (1984).
È l'unico calciatore ad aver vinto il Pallone d'Oro per tre anni consecutivi (dal 1983 al 1985). Anche Johan Cruijff e Marco Van Basten riuscirono a conquistare tre volte il trofeo, ma non in sequenza.
Con la Nazionale vinse il campionato d'Europa 1984 conquistando anche il titolo di capocannoniere e miglior giocatore del torneo. Con la Nazionale conquista anche il quarto posto ai mondiali del 1982 e il terzo nel 1986. Platini è tutt'ora il secondo marcatore di sempre con la maglia della Francia, con 41 reti in 72 presenze, preceduto solo da Thierry Henry. Abbandonò l'attività agonistica al termine del campionato 1986-1987, a 32 anni, passando un anno più tardi al ruolo di commissario tecnico della Nazionale francese, senza però ripetere in panchina la stessa carriera da calciatore. Presa la Francia dopo la mancata qualificazione agli europei del 1988, Platini mancò anche quella ai mondiali di Italia '90. La sua esperienza termina agli europei del 1992, con l'eliminazione della Francia nel girone di qualificazione per opera di Scozia e Jugoslavia.
Attuale vicepresidente della Federcalcio francese, dal 2002 ricopre la medesima carica nell'Esecutivo della FIFA. Il 26 gennaio 2007 ha vinto le elezioni per la presidenza della UEFA con 27 voti favorevoli, contro i 23 di Lennart Johansson.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.