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Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2012 alle ore 16:24.

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Comincia il giro della morte. Da stasera, solo verdetti. Il girone A apre le danze con qualche preoccupazione per l'ordine pubblico visto il fiume di tifosi russi che si è riversato per le strade di Varsavia e visti i precedenti di Russia-Repubblica Ceca di una settimana fa. La partita contro la Grecia sarà decisiva. I greci, ultimi in classifica con un punto ma ancora in corsa, hanno un solo risultato utile per poter sperare di passare il turno: la vittoria.

Una missione quasi impossibile per quanto visto fin qui. La formazione di Advocaat invece, tutto sommato, dorme tra due guanciali convinta com'è di poter strafare ma soprattutto serena perché anche un pareggio sarebbe sufficiente. Fin qui i russi (4 punti) hanno mostrato una grande organizzazione di gioco e un ottimo potenziale dei singoli ma hanno qualche problemino in infermeria. Kokorin si è ufficialmente fermato, vittima di uno stiramento mentre le condizioni di Zyryanov verranno rivalutato poco prima della partita ma al momento appare difficile il suo recupero e il ct non ha intenzione di fare forzature anche in previsione futura. Piccolezze.

L'importante è lo stato di forma smagliante di Dzagoev e i russi si affidano senza riserve alle sue prodezze con Malafeev in porta, Anyukov e Zhirkov sulle fasce e Anatoliy Berezutski e Ignashevich in mezzo; a centrocampo Denisov e Shirokov e, se recuperato, Zyryanov, e davanti Dzagoev,Kerzhakov e Arshavin. La Grecia non ci sta a ricoprire il ruolo della vittima sacrificale. In fondo la Russia l'ha già fermata in amichevole e allora, dice Santos, perché sottovalutarci? Per un attacco più affidabile il ct greco rinnega l'esperimento Fortounis e sceglie Gekas. In difesa rientra Papasthatopoulos dalla squalifica e farà coppia centrale con Papadopoulos mentre sugli esterni ci saranno Torosidis e Holebas . Katsouranis torna nel suo ruolo a centrocampo, con Karagounis sul centro sinistra e Maniatis davanti alla difesa. In attacco con Salpingidis ancora Samaras.

Anche Repubblica Ceca (3 punti) e Polonia (2 punti) sono tra color che son sospesi con i cechi che possono anche permettersi il lusso del pareggio sempre che la Grecia non giochi un tiro mancino alla Russia.

La curiosità di questa partita sta nel fatto che entrambi gli allenatori puntano molto sui rispettivi portieri. Il numero uno del Chelsea, Cech, che è tra i portieri più forti del mondo, ha una papera da farsi perdonare e una spalla malmessa ma per Bilek è una pedina imprescindibile e quindi sarà regolarmente tra i pali, anche a mezzo servizio. A fargli buona guardia ci saranno Limberski, Selassie, Sivok e Kadlec con Hubschmann, Plasil, Jiracek, Rosicky e Pilar a centrocampo e Baros unica punta. Anche se sul recupero di Rosicky pende un punto di domanda e i cechi sanno che la sua presenza o meno in campo potrebbe fare tutta la differenza del mondo.

Pure Zmuda si è soffermato molto sulla scelta del portiere, poi ha optato per Sczesny, rinunciando al sorprendente Tyton, che, subentrato al titolare espulso nella gara d'esordio, ha parato un rigore a freddo alla Grecia. Stesso modulo per la Polonia che schiera una difesa a quattro composta da Pisczek, Boenisch, Perquis e Wasilewski , Polanski, Muranski, Blaszczykowski, Mierzejewski e Obraniak a centrocampo, e davanti il solo Lewandowski.

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