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Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2012 alle ore 15:47.

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Cesare Prandelli ne è convinto. Spagna e Croazia non finirà con il biscotto. Gli azzurri devono fare il possibile e pure di più per battere l'Irlanda, punto e a capo. «Pensiamo positivo senza cedere al sospetto, il passaggio del turno dipende soltanto da noi», ha detto ieri il ct a chi gli chiedeva conto dell'ennesima storia di pasticceria del calcio internazionale. E poi, giusto per chiudere il discorso e guardare avanti con il sorriso: «Non mi aspetto favori dal Trap, ma basta l'1 a 0 per passare il turno». Insomma, fine delle polemiche. Non si ripeterà l'esperienza del 2004, quando Svezia e Danimarca trovarono il modo di prendersi a braccetto per fare lo sgambetto all'Italia.

Se non bastasse la voce di Prandelli a rasserenare l'ambiente e a tranquillizzare gli animi dei tifosi più maliziosi, si potrebbero prendere in considerazione le parole di Del Bosque, collega di panchina alla guida delle Furie rosse campioni del mondo. «Siamo sportivi e cercheremo la vittoria – ha detto l'ex imprendibile del Real Madrid -. Non ho fatto calcoli. Noi vogliamo vincere, questa è la nostra mentalità». E l'approccio alla gara di Slaven Bilic, tecnico della Croazia, va nella stessa direzione: «Siamo croati e siamo fieri, certe cose non le facciamo. Vi garantisco che io e i miei giocatori siamo uomini di sport».

Capito? Il problema biscotto non esiste. Anzi, non è mai esistito. E poco importa se Dario Srna, capitano di lungo corso della squadra croata e uomo d'ordine della difesa dello Shakhtar Donetsk, ha fatto sapere che «se a Buffon piace scommettere, non significa che piaccia pure a noi». Perché in casi come questi non resta che alzare il cappello e fare spallucce. Complicato parlare di biscotti altrui se fino a qualche giorno prima le dispense di una cinquantina di giocatori di casa nostra erano colme di leccornie di ogni forma e misura. Meglio il silenzio, dirà qualcuno, questione di dignità e di saggezza.

Le contromisure delle agenzie
Intanto, arrivano le prime risposte anti-biscotto anche dalle agenzie che raccolgono le scommesse sportive in tutta Europa. Betfair ha annunciato che, in caso di pareggio con almeno 4 gol tra Spagna e Croazia, verranno rimborsate le scommesse perdenti piazzate sul risultato esatto di Italia-Irlanda. Come dire, se biscotto sarà, noi non ci saremo. E hanno deciso di muoversi in modo simile anche gli altri grandi sportelli di raccolta delle puntate sportive on line.

Betclic ha deciso di risolvere il problema in modo radicale. Non sono attualmente previste quote per la gara tra iberici e croati, la partita è fuori dal tabellone. Vada come deve andare. Lottomatica, Bwin e Snai hanno invece fatto in modo di disincentivare le scommesse in odor di biscotto, attribuendo al risultato truffaldino (2 a 2) una quota ben al di sotto della logica e della consuetudine. Chi scommette 1 euro sul finale che condanna l'Italia, in caso di vittoria ne porta a casa la miseria di 5 (5,50 per Snai).

Per chi non frequenta le stanze del gioco legale, va segnalato che si tratta di numeri molto distanti dalla tradizione e dalle aspettative. Che in caso di puntata secca sul risultato esatto (roba da intenditori, altro che destino) contano di mettere in tasca, campo permettendo, un gruzzoletto di tutto rispetto. Tanto per capirci, Snai quota 16 a 1 il pareggio a reti inviolate tra le due squadre che in questo momento sono in testa al girone dell'Italia. E non è una novità. In ambito di scommesse sportive, più probabile è il risultato finale, più bassa è la quota riconosciuta al vincitore. Da qui, l'evidenza che non ha bisogno di spiegazioni: le agenzie che regolano il flusso delle puntate su Croazia e Spagna prevedono che le cose vadano a finire proprio come i tifosi di casa Italia non vorrebbero. Per carità, nessuna sorpresa. Si sa, due feriti sono spesso meglio di un morto.

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