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Questo articolo è stato pubblicato il 22 giugno 2012 alle ore 08:17.

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Il Portogallo è la prima semifinalista di Euro 2012. Il suo leader, Cristiano Ronaldo, da flop del faticoso avvio di manifestazione, è cresciuto esponenzialmente e ha ripreso a fare ciò che ci si aspetta da lui: ora segna e soprattutto trascina. E nel momento in cui CR7 comincia a girare, gli ingranaggi dell'intera formazione, come per magia, cominciano ad incastrarsi alla perfezione. Repubblica Ceca-Portogallo finisce 0-1.

Anche contro la Repubblica Ceca l'attaccante del Real ha faticato un po' ad entrare in partita, ma poi ha lucidato l'argenteria e ha messo sul piatto il suo miglior repertorio, colpendo due pali tra l'altro. Nei minuti salienti del match ha cambiato ulteriormente passo e sul cross di Joao Moutinho, con un gran gol di testa nei minuti finali, ha portato a casa l'incontro. Da qui in poi, se funziona lui, vale tutto. E adesso in Portogallo sono tutti ansiosi di capire se, come la logica suggerisce sulla base di quanto visto fino a questo momento, si profili all'orizzonte una suggestiva semifinale con i cugini iberici di Del Bosque. La solidità che ha trascinato ai quarti la repubblica Ceca invece si è sbriciolata di fronte a un collettivo di un livello tecnico più competitivo.

Bento ha avuto dalla sua parte anche un po' di fortuna. Il Portogallo si è infatti ringalluzzito nella ripresa dopo il cambio forzato, al 40' del primo tempo, tra l'infortunato Postiga e Hugo Almeida che, insieme a Nani, si è rivelato il supporto perfetto per il bomber. Anche il centrocampo però ha fatto un gran lavoro, sia in fase di copertura che di costruzione del gioco per gli attaccanti. Un Portogallo un po' diesel che ha fatto preoccupare i suoi tifosi ma che appare ad ogni uscita più affidabile. Sul piano delle alternative a Bilek non è andata altrettanto bene. La rinuncia a Rosicky non è stata indolore, proprio come si temeva. Darida, il giovane attaccante chiamato a sostituirlo, non è stato all'altezza anche se ad inizio partita sembra mostrare di avere sufficiente personalità per un appuntamento così delicato.

Vane sono state le buone prestazioni dei due difensori esterni, Gebre Selassie (apprezzabile per gran parte della gara nella fase di copertura, ma colpevole sul gol) e Limbersky, e altrettanto vani sono stati gli interventi del portiere Cech, costretto a capitolare su quel colpo di testa scoccato con potenza e precisone. In ogni caso la forbice dei valori in campo non è sufficientemente sottolineata da un risultato risicato. Il Portogallo è padrone del campo dall'inizio alla fine. Il rapporto di Ronaldo coi pali in questo Europeo è quasi morboso. Solo ieri sera ne ha colpiti due, uno per tempo. Il primo ha vanificato un grande gesto tecnico e il secondo lo ha colpito su calcio piazzato. Il dominio portoghese tiene in scacco Cech e la sua difesa. Moutinho, Nani e Ronaldo guadagnano metri con un ottimo fraseggio e arrivano con facilità sotto porta.

Sul fronte opposto i cechi non riescono ad abbozzare un gioco degno di tale nome e soprattutto non riescono a costruire palloni giocabili per Baros, troppo isolato davanti alla porta portoghese. L'unico a regalare qualche guizzo degno di nota è Jiracek. La squadra di Bilek non sembra avere neppure la forza per tentare di reagire dopo il gol di Cristiano Ronaldo, al 79'. L'unico accenno di resistenza arriva proprio sul finale quando, con la forza della disperazione, Cech abbandona la sua porta per buttarsi nella mischia in area portoghese, ma quando un suo compagno perde palla a porta sguarnita, il portiere del Chelsea decide di tornare al suo posto per evitare, almeno, la figuraccia finale.
Stasera alle 20.45 è la volta di Germania e Grecia, una gara che ci interessa direttamente perché riguarda il lato del tabellone che incrocia con la vincente tra Italia e Inghilterra.

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