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Questo articolo è stato pubblicato il 23 giugno 2012 alle ore 14:36.

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Due polveriere a confronto. Due tecnici, Blanc e Del Bosque, più impegnati a fare i pompieri che altro. La Spagna tanto cammina anche da sola, sulle sue sopraffine gambe, la Francia sulle sue tentenna un po' di più ma ha gli uomini potenzialmente adatti al colpo di teatro. Le talpe dai ritiri continuano comunque a tenere alta l'allerta: da una parte l'eterna frizione tra il blocco Real e il blocco Barca, che galleggiano sul loro precario equilibrio, dall'altra una scia di incomprensioni, lontane eco della fallimentare gestione Domenech che Blanc è riuscito solo parzialmente ad appianare cercando di armonizzare nuova e vecchia guardia.

Nuovi litigi all'interno degli spogliatoi francesi si sono scatenati dopo la sconfitta con la Svezia, con Ribery e Diarra furibondi con Nasri e con Malouda, che punta l'indice sul lassismo riscontrato in fase di preparazione nei giorni precedenti. Due squadre che comunque si temono e potrebbero dar vita ad una sorta di partita a scacchi decisa da episodi. Sarà una sfida senz'altro affascinante quella tra le furie rosse e i galletti. In palio c'è la semifinale con il Portogallo. Del Bosque ha ormai rimesso nel cassetto il modulo spuntato utilizzato esclusivamente contro l'Italia e contro la Francia è intenzionato a riproporre quello con Torres davanti supportato da Iniesta e Silva, mentre Blanc è costretto al cambio forzato in difesa con Mexes costretto a un turno di stop per squalifica. Koscielny, al debutto, dovrebbe essere il sostituto designato, ma soprattutto il ct francese aspetta con ansia che si sblocchi Benzema, ancora al palo, proprio contro il suo "collega" di club Casillas.

Non sarà facile per lui visto che si parla tanto del centrocampo e dell'attacco spagnolo (il più prolifico nel girone con 6 gol all'attivo) dimenticando che pur senza l'uomo più rappresentativo, Puyol, la difesa delle furie rosse ha incassato fin qui un solo gol, proprio nella partita d'esordio con l'Italia. La Francia sa che dovrà fare i conti con il solito possesso palla spagnolo, di questo Blanc ha preso atto a non prova neanche a tentare di contrastarlo, dichiarando invece che la Francia dovrà cercare di capitalizzare al meglio quel 30% d'avanzo che le resterà per cercare di costruire qualcosa. Una filosofia piuttosto discutibile quella di accettare di partire con l'handicap, ma chissà che non sia l'unico modo per affrontare i campioni d'Europa e del Mondo in carica.

Campioni un po' stanchi per la verità. Pur avendo superato il girone senza problemi il gioco iberico è parso in leggera involuzione, più appannato del solito, con qualche passaggio orizzontale di troppo a scapito dell'imprevedibilità. Ma mai come la brutta Francia vista nell'ultima gara contro la già eliminata Svezia. L'individualità spiccata di campioni come Benzema e Ribery non è sufficiente se manca l'intesa e la fiducia nel compagno di squadra. Gli stessi limiti che hanno fatto fuori l'Olanda in quattro e quattr'otto.

Ci sarà anche un tocco d'azzurro in questa sfida arbitrata da Rizzoli con i suoi assistenti Faverani e Stefani e con Rocchi e Tagliavento a vigilare dietro alle porte.

Le probabili formazioni:
Spagna: (4-3-2-1): Casillas, Arbeloa, Piquè, Sergio Ramos, Jordi Alba, Busquets, Xabi Alonso, Xavi, Iniesta, Silva, Torres.
Francia (4-3-2-1): Lloris, Debuchy, Rami, Koscielny, Clichy, Cabaye, M'Vila, Malouda, Nasri, Ribery, Benzema.

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