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Questo articolo è stato pubblicato il 24 giugno 2012 alle ore 14:36.

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Lo spagnolo Xabi Alonso (a destra), festeggiato dal compagno Cazorla dopo aver segnato il gol su rigore durante la partita dei quarti di Euro 2012 contro la Francia a Donetsk, in Ucraina (AP Photo)Lo spagnolo Xabi Alonso (a destra), festeggiato dal compagno Cazorla dopo aver segnato il gol su rigore durante la partita dei quarti di Euro 2012 contro la Francia a Donetsk, in Ucraina (AP Photo)

Una passeggiata di salute. Dal terzo quarto di finale, solo conferme. La Francia non è una squadra e infatti toglie il disturbo, la Spagna cresce, si consolida, si piace ed è pronta a rendere carissima la pelle per difendere il titolo. Vince con il risultato più classico: un 2-0 persino striminzito rispetto a quanto si è visto, che rispecchia in piano l'andamento della partita.

Un'affermazione che non fa una piega per la quale gli spagnoli non si sono neanche dovuti impegnare più di tanto perché la squadra di Blanc è proprio allo sbaraglio. Il ct francese non è stato in grade né di rasserenare un ambientaccio, né di dare uno straccio di gioco ad un'accozzaglia di solisti. Per i francesi è dunque tempo, ancora una volta, di raccogliere i cocci e di leccarsi le ferite; per la Spagna è già il momento di rimboccarsi le maniche perché dietro l'angolo c'è il Portogallo che di solista ne ha uno solo, Cristiano Ronaldo, ma è uno che fa tutta la differenza del mondo e soprattutto ha una squadra pronta a immolarsi per lui. A trascinare gli spagnoli in semifinale è stato proprio un suo compagno di club del Real, Xavi Alonso, un gol di testa e uno su rigore.

Il diviario è così evidente fin dalle prime battute di gara che la partita è tutto tranne che divertente, mai in discussione. A Donetsk si rivede la stessa Francia che si è fatta maltrattare dalla Svezia già eliminata di Ibrahimovic. Eppure Blanc ci ha provato a farle un volto diverso, lasciando in panchina inizialmente Nasri, avanzando Debuchy aa centrocampo. Ancora impalpabile invece, davanti, Benzema, una dei più inaspettati flop di questo Europeo. Del Bosque invece torna all'antico e, a sorpresa, ripropone il modulo della gara d'esordio contro l'Italia e decide di rinunciante ad un attaccante di ruolo, lasciando Torres in panchina e preferendogli Fabregas.

Il match si apre con una nota polemica. L'arbitro azzurro Rizzoli al 6' si trova a dover decidere su un contatto in area tra Clichy e Fabregas ma non ritiene ci siano gli estremi per concedere il calcio di rigore reclamato dagli spagnoli. Le furie rosse però non si arrendono certo alla prima difficoltà e al 19' sono già in vantaggio su un'azione di contropiede. Cross di Jordi Alba per la testa di Xabi Alonso e Francia sotto, senza che riesca ad abbozzare una reazione significativa. Anche gli spagnoli abbassano il ritmo e il finale del primo tempo vive una fase di stanca da sbadigli generali.

Francia più volitiva a inizio ripresa. Prima ci prova Debuchy con un colpo di testa poi, subito dopo, nessuno riesce in mischia a correggere in rete mentre Lloris in uscita sventa un assalto di Fabregas. Forse Blan avrebbe potuto tentare un po' prima il jolly dei cambi, invece persevera troppo a lungo con gli stessi undici di partenza. Quando inserisce Menez per Debuchy e Nasri che rileva Malouda, la Francia è ormai praticamente rassegnata. La sensazione è che gli stessi giocatori non vedessero l'ora di chiudere questo ennesimo capitolo fallimentare.

Anche la Spagna accusa un po' di stanchezza e l'ingresso di Pedro per Fabregas riaccende la luce. Il colpo di grazia arriva quando è già scoccato il 90'. Questa volta Rizzoli concede il rigore per il fallo di Reveillere proprio su Pedro Xabi Alonso è preciso anche dal dischetto. La ‘fiesta' può cominciare! Per la prima volta la Spagna riesce a battere i francesi. In gare ufficiali non era mai successo prima. La squadra di Del Bosque è davvero maturata.

Gli spagnoli, da sempre maestri di bel calcio, sono cresciuti davvero solo nel momento in cui hanno imparato che per vincere serve anche solidità in difesa. E i numeri dicono che la Spagna non subisce gol nei turni a eliminazione diretta (tra mondiali e europei) dagli ottavi di finale dei mondiali di Germania del 2006. In quell'occasione fu proprio la Francia a castigarli vincendo 3-1. Da quel momento in poi, otto partite di fila, la Spagna ha cambiato regime. Ha vinto 7 scontri dentro-fuori (3 agli Europei del 2008 contro Italia, Russia e Germania, 4 ai Mondiali del 2010 contro Portogallo, Paraguay, Germania e Olanda e quest'ultima gara con i francesi) con un bottino di sette partite vinte e una pareggiata (poi vinta ai rigori) con l'Italia ai quarti di Euro 2008.

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