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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2012 alle ore 07:33.

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Esattamente come ai mondiali del 2006 la chiave di volta sarà la partita con la Germania. Anche a Dortmund fu semifinale. Anche a Dortmund i tedeschi erano il vero ostacolo da superare. Il passettino successivo, eventualmente, sarebbe in discesa, persino contro gli spagnoli.

Lo so, stiamo precorrendo i tempi e volando con la fantasia anche perché, pur godendoci la vittoria soffertissima sulla squadra di Sua Maestà, qualcosina da aggiustare c'è. Ieri sera ci siamo esaltati a più riprese vedendo gli azzurri affondare nel ventre molle di un'Inghilterra che si è lasciata maltrattare senza riuscire a opporre grandi resistenze. Siamo saltati sul divano subito dopo esserci accomodati, con il palo colpito da De Rossi.

Abbiamo trattenuto il fiato sulla parata spettacolare di Buffon in due tempi subito dopo. Abbiamo ululato imprecazioni alla luna per 120' ad ogni occasione sprecata. E abbiamo gonfiato il petto d'orgoglio davanti al cucchiaio e alla sfrontatezza di Andrea Pirlo per concludere ancora brindando al portierone che il pallone di Cole lo ha addirittura bloccato (che, per inciso, significa che il rigore è stato tirato da cani, ma questo non è un problema nostro).

Non ci avevano mai impressionato gli inglesi visti nel girone, forse qualcosina con la Svezia ma niente di trascendentale. Ieri sera si sono addirittura involuti. Eppure ce la siam dovuta sudare fino allo sfinimento. Encomiabile ma, al di là dell'adrenalina che ancora circola nel sangue mentre scriviamo queste righe, non è un segnale rassicurante. L'Italia fin qui ha segnato solo quattro gol di cui tre su palla inattiva. Davanti c'è qualcosa che non va anche se Prandelli insiste sull'accoppiata Cassano-Balotelli, fenomenale sulla carta ma fin qui poco incisiva.

Vedremo se per il match clou con i tedeschi deciderà di sconfessare le sue ferree convinzioni provando a pungolare i suoi pupilli facendoli partire dalla panchina. Uno come Di Natale, ieri sera, con quelle occasioni, probabilmente non ci avrebbe costretti agli straordinari. Certo nel calcio la prova contraria non esiste ma per l'attaccante napoletano parlano i numeri delle ultime stagioni. Intanto i centoventi minuti di ieri ci hanno stremati mentre i tedeschi arriveranno all'appuntamento della semifinale freschi come rose, con due giorni di riposo in più. Prandelli dovrà raccogliere cocci e idee a partire dalla retroguardia.

Con Maggio squalificato e Abate costretto ad uscire per fastidi muscolari, il ruolo di destra nella difesa a quattro resta sguarnito. Tornare a tre significherebbe perdere nuovamente De Rossi a centrocampo (un gigante nel suo ruolo naturale contro gli inglesi), sempre che il ct non si ricordi improvvisamente di aver convocato anche Ogbonna, miglior difensore del campionato di B e corteggiato da mezza serie A. Oggi comunque dall'infermeria azzurra arriveranno diagnosi più precise e pian pianino prenderà forma anche la formazione di giovedì. Prima di noi tocca al derby iberico tra Spagna e Portogallo che seguiremo con grande e interessata attenzione per capire, eventualmente e incrociando le dita, cosa aspettarci. Ma questa è un'altra puntata. Semmai, se ne riparlerà!

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