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Questo articolo è stato pubblicato il 27 luglio 2012 alle ore 19:00.
L'ultima modifica è del 27 luglio 2012 alle ore 13:34.

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Ilva, il presidente Ferrante: restiamo a Taranto. Momenti di tensione con gli operai. Presto accordi per la bonificaIlva, il presidente Ferrante: restiamo a Taranto. Momenti di tensione con gli operai. Presto accordi per la bonifica

Il Consiglio dei ministri ha esaminato la questione relativa alle misure urgenti per la bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione territoriale di Taranto. Il ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare ha illustrato i contenuti del protocollo d'intesa sottoscritto il 26 luglio tra i ministeri dell'Ambiente, dello Sviluppo economico, della Coesione territoriale, la regione Puglia, la provincia e il Comune e il Commissario straordinario del porto di Taranto.

Il 3 agosto la parola al Tribunale del Riesame
Si terrà il 3 agosto il Tribunale del Riesame per decidere in merito al ricorso presentato dai legali dell'Ilva in merito alle misure relative alle persone arrestate e al sequestro degli impianti decise dal gip di Taranto, Patrizia Todisco. All'Iva di Taranto, infatti, sono stati apposti i sigilli: sotto sequestro sei reparti a caldo dell'acciaieria. Ordine di custodia ai domiciliari per 8 dirigenti, tra cui Emilio Riva e il figlio Nicola.

Squinzi, siamo preoccupati: a rischio la vocazione industriale del Paese
«Siamo molto preoccupati per lo stabilimento Ilva di Taranto», ha sottolineato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. «Non sono solo a rischio le sorti della prima acciaieria di Europa - ha sottolineato - di decine di migliaia di lavoratori e di un intero territorio; ad essere a rischio, proprio in un momento così delicato per l'italia, è la stessa vocazione industriale del nostro paese». Il presidente degli industriali si aspetta che sia «garantita la continuità dei processi produttivi dello stabilimento di
Taranto e difesa l'Ilva nella sua interezza». Squinzi ha anche manifestato «solidarietà e affetto a Emilio, a Nicola Riva e ai manager dell'azienda destinatari dei provvedimenti cautelari».

L'azienda: restiamo a Taranto. Contestazioni nel corso della conferenza stampa
«Non c'è alcuna intenzione da parte nostra di lasciare Taranto: c'è una volontà precisa, determinata e forte di tutta la famiglia Riva e di tutto il gruppo di restare a Taranto e continuare a lavorare nell'impianto siderurgico di Taranto». Lo ha precisato il presidente dell'Ilva Bruno Ferrante, in una conferenza stampa oggi a Taranto carica di tensione. Ci sono state urla e spintoni da parte di un gruppo di lavoratori che hanno contestato Ferrante. «Rispettiamo il ruolo della magistratura, ma abbiamo il pieno diritto e intendiamo esercitarlo fino in fondo a tutelarci
nelle sedi che l'ordinamento prevede: abbiamo intenzione di svolgere tutte quelle azioni per tutelare i lavoratori e l'impresa», ha concluso Ferrante.

A Taranto occupazione simbolica degli operai al Comune
A Taranto occupazione 'simbolica' di alcuni operai dell'Ilva del Salone degli Specchi nella sede del Comune: «Vogliamo rimanere qui fino a quando non avremo notizie certe sul nostro futuro. Per noi quella del riesame il 3 agosto è già una buona notizia, speriamo che si evolva nel migliore dei modi, dice uno di loro ai microfoni del Tg Norba24. La rappresentanza degli operai era stata invitata dal sindaco Ippazio Stefàno per un incontro sulla situazione alla luce dei provvedimenti di ieri della magistratura.

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