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Questo articolo è stato pubblicato il 08 agosto 2012 alle ore 06:35.

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Da chi ha acquistato Vincent Bolloré i titoli che nell'autunno 2010 gli consentirono di salire oltre il 2% di Premafin, proprio mentre si spianava la strada all'ingresso di Groupama nella holding di Ligresti?

A vendere le azioni al finanziere bretone capofila dei soci esteri di Mediobanca e vicepresidente di Generali era lo stesso Ligresti. La partita di giro è ricostruita dalla Consob nell'esposto consegnato al sostituto procuratore Luigi Orsi nel luglio 2011: il punto di origine di un'inchiesta esplosa fino a coinvolgere l'amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, indagato in concorso con Ligresti per ostacolo alla vigilanza dopo la scoperta del presunto accordo segreto sulla buonuscita milionaria per la famiglia del costruttore siciliano.

Tra l'inizio di novembre 2009 e la metà di settembre 2010 un insolito turbinio di compravendite di titoli Premafin si riversa sul mercato telematico di Milano. A comprare (e a vendere) sono due trust domiciliati alle Bahamas, l'Heritage e l'Ever Green, entrambi gestititi da un uomo di fiducia di Ligresti, il 75enne Giancarlo De Filippo, un abruzzese residente da anni a Montecarlo. Secondo la Consob, dietro i trust si celerebbe lo stesso Ligresti. La manipolazione al rialzo dei titoli Premafin sarebbe stata escogitata per impedire il fallimento di Imco e Sinergia, le due holding di famiglia (pesantemente indebitate con le banche) che avevano dato in pegno agli istituti di credito il loro pacchetto di azioni Premafin. Le holding verranno poi dichiarate fallite il 13 giugno 2012.

Cosa scopre la Consob al termine di una lunga indagine? Scopre che attraverso il fiduciario svizzero Niccolò Lucchini, i trust delle Bahamas acquistano tra novembre 2009 e settembre 2010 oltre 7,9 milioni di titoli Premafin e ne vendono circa 9,6 milioni. E dove finisce la differenza di 1,7 milioni di azioni? In gran parte – documenta l'Authority – proprio a Bolloré.
Ma andiamo con ordine. I titoli Premafin vengono acquistati da Ulero Anstalt e Darlis Anstalt, due entità del Liechtenstein controllate dall'Heritage Trust. Alle due si aggiunge una misterosa società di Vaduz, la Okanda Stiftung, e una società panamense, la Alambert Associates, controllata dall'Ever Green Trust. A vendere sono invece due società domiciliate nelle Isole Vergini Britanniche interamente possedute dall'Heritage Trust: si tratta della Hubbard Corporation e della Condor Holdings & Investments.

Sul mercato borsistico, annota la Consob, «309 proposte di negoziazioni in vendita, per un totale di 1.907.677 azioni Premafin scambiate, sono state inserite e immediatamente eseguite... il 61% delle citate 1.907.677 azioni Premafin sono state scambiate con la controparte acquirente finale Financière de l'Odet SA». Cioé con Bolloré. In totale si tratta di poco più di 1,1 milioni di titoli.

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