Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 14 agosto 2012 alle ore 12:29.

My24

Roma e Milano sono già pronte, con il progetto di Pietralata, la prima, e i due di Bovisa Gasometri e Porto di Mare la seconda, ma sono decine i piani, le proposte, gli studi, in alcuni casi gli interventi tirati fuori dal cassetto, che i Comuni italiani hanno già elaborato e inviato all'Anci come pre-istruttoria del piano città. Entro il 5 ottobre tutti dovranno formalizzare queste iniziative alla stessa associazione nazionale dei Comuni, al ministero delle Infrastrutture e alla cabina di regìa che sovrintenderà all'intera procedura selettiva del piano città, funzionando come una commissione di gara che stilerà, forse già entro il mese di ottobre, una graduatoria con i progetti finanziati dal Governo.

Ci sono in palio anzitutto i 224 milioni messi a disposizione dal ministero delle Infrastrutture, ma il viceministro Mario Ciaccia, padre del piano città, è convinto di poter destinare ad esso anche gran parte dei 100 milioni del programma di risanamento energetico delle scuole (cogestito dal Mit e dal Miur) e gli 1,6 miliardi per il social housing affidati al Fondo investimenti per l'abitare (Fia) della Cassa depositi e prestiti, che era partito per promuovere iniziative cofinanziate da privati almeno al 60%, ma si è dovuto arenare per mancanza di cofinanziamenti.

Un decreto Monti-Passera, togliendo il tappo del 40%, ha rimesso in circolo quelle risorse su cui però ora il ministero delle Infrastrutture chiede una destinazione "integrata" con il piano città, dove è più facile promuovere investimenti privati per il social housing all'interno di un progetto di ristrutturazione più complessiva di un quartiere o di un comparto urbanistico.

La competizione potrà premiare in questa prima fase una cinquantina di progetti. Il viceministro Ciaccia ha infatti firmato ieri il decreto ministeriale in cinque articoli che è un po' lo sparo dello starter per la "gara informale" che, secondo lui, dovrebbe portare già a fine ottobre-inizio novembre all'apertura dei primi cantieri. Il decreto ministeriale dice che pezzi di progetti già cantierabili, cofinanziamenti pubblici e privati, risoluzione di problemi sociali come la tensione abitativa grazie alla realizzazione di nuovi edifici di social housing (affitti a prezzi calmierati per giovani coppie, immigrati, nuclei familiari numerosi o a basso reddito) sono criteri premianti, che danno molti punti nella gara per i finanziamenti. Lo scambio tipico di questi piani consiste, nei soggetti privati, di poter valorizzare aree proprie con la realizzazione di volumi aggiuntivi mettendo a disposizione della collettività interventi con finalità sociale (come appunto il social housing).

Il giudice supremo di questa gara sarà la cabina di regìa, un organismo tecnico che il decreto Ciaccia istituisce. La soluzione finale su composizione e ripartizione del diritto di voto, a dir poco curiosa, la dice lunga sulle guerre istituzionali che si sono giocate in queste ultime settimane. Ci sono undici rappresentanti ministeriali, capeggiati dal ministero delle Infrastrutture, che esprimerà il presidente dell'organo (sarà il direttore generale del ministero Domenico Crocco).

Ognuno di questi rappresentanti ministeriali avrà un voto, come quelli della Cassa depositi e prestiti e dell'Agenzia del Demanio. Poi ci sono due rappresentanti di Regioni e Province autonome. Per equiparare il loro voto totale a quello dei ministeri, ognuno dei due vale per 5,5 voti. Infine arrivano i Comuni: all'Anci va un solo rappresentante, che vale però per ben undici voti, anche qui per garantire la parità nei pesi del voto.
L'articolo 5 è il cuore del piano città, con il contratto di valorizzazione urbana (Cvu). In questo nuovo strumento di urbanistica contrattata, i soggetti pubblici e privati coinvolti dal progetto assumono impegni in termini di interventi da realizzare, risorse finanziarie e valori immobiliari da apportare, scadenze temporali da rispettare, fattibilità amministrativa e validità ambientale e sociale degli interventi da realizzare. Se gli impegni – anche temporali – non saranno rispettati, si potrà arrivare alla revoca dei finanziamenti.

I contenuti del provvedimento
CABINA DI REGIA
L'arbitro della gara

La cabina di regia, che valuta le proposte, è composta da undici rappresentanti ministeriali, uno della Cdp e uno del Demanio (tutti con un voto ciascuno) e due rappresentanti di Regioni e Province autonome (con 5,5 voti ciascuno)

CONTRATTO

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.