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Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2012 alle ore 14:40.
Stabilità finanziaria e credibilità sono gli straordinari dividendi di quest'anno di govenro Monti. Ma sulle misure per la crescita, l'esecutivo poteva fare di più: soprattutto lo scambio meno spesa meno tasse non è stato praticato come si sarebbe dovuto. Il Sole-24Ore, sul numero di mercoledì 14 novembre, ha pubblicato uno speciale di quattro pagine in cui ha passato al microscopio i risultati ottenuti in questi primi 12 mesi del governo Monti.
Oggi l'Italia non è più la pecora nera d'Europa. E la recuperata fiducia si è tradotta in un ritorno alla sostenibilità - non ancora normalità - della curva dei tassi di interesse sui titoli di Stato. Ma le semplificazioni sono rimaste, almeno per ora, in gran parte sulla carta. Le liberalizzazioni sono state frenate dalle lobby e, come nel caso dei servizi pubblici locali, da vincoli normativi e giuridici che hanno vanificato molti degli sforzi fatti. La riforma del mercato del lavoro, pur partendo da obiettivi condivisibili, ha prodotto effetti negativi sulla flessibilità in entrata, senza ridurre l'incertezza giuridica sul fronte dell'uscita.
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