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Questo articolo è stato pubblicato il 01 dicembre 2012 alle ore 17:44.

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Nella combo Pier Luigi Bersani (a sinistra) e Matteo Renzi durante il voto alle primarie del centrosinistra (Ansa)Nella combo Pier Luigi Bersani (a sinistra) e Matteo Renzi durante il voto alle primarie del centrosinistra (Ansa)

Chi non ha votato al primo turno delle primarie e ha chiesto di potersi registrare per il secondo a questo punto dovrebbe sapere se domenica potrà recarsi al seggio. Le decisioni in tal senso sono state prese oggi dai coordinamenti provinciali: chi può votare deve essere avvisato, mentre per gli altri vale il criterio del silenzio - diniego. E il renziano Virginio Brivio, sindaco di Lecco, lancia un appello perchè chi non è stato ammesso domenica eviti di presentarsi ai seggi.

A guardare i numeri che arrivano dai coordinamenti non c'è una tendenza univoca in termini percentuali delle domande accettate, anche se a quanto pare molte, la maggior parte, sarebbero state scartate. I dati non sono ancora ufficiali e Luigi Berlinguer, presidente del comitato dei garanti, ha precisato che sono «varie migliaia» le richieste accolte, si parla di sei-settemila, che si aggiungono agli oltre 3 milioni di persone che hanno votato al primo turno e a coloro che, pur essendosi iscritti prima del 25 novembre, non avevano votato.

A Torino e provincia rispetto alle 4.500 domande arrivate ne sono state accolte 65. In Lazio le commissioni provinciali hanno preso in esame 17.847 domande e ne hanno accettate, a norma delle delibera 25 e 26 del coordinamento nazionale e delle indicazioni del Collegio dei garanti, 1.849. Ad Ancora sono arrivate 1.129 richieste di ammissione al ballottaggio e il coordinamento provinciale ne ha date per buone 68.
1.094 sono le domande presentate in Trentino, via libera a 335. A Rimini sono passate 134 istanze su 931. A Livorno non è stata accolta nessuna delle 1.094 richieste arrivate. A Milano e in provincia via libera a 200 delle 14.300 domande. A Firenze delle oltre 10.000 istanze ne sono state accolte solo 10, nelle Marche 253 su 4.097, a Bologna 224 su 2.837.
A Napoli sono state accolte solo 84 richieste sulle 1084 presentate.

Al ballottaggio tra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi può votare, presentando il certificato di elettore di centro sinistra, il documento di identità e la tessera elettorale:
chi si è registrato nell'albo degli elettori, ha ritirato il certificato elettorale, versato i due euro e votato al primo turno;
chi si è registrato nell'albo degli elettori, ha ritirato il certificato elettorale, versato i due euro ma non ha votato al primo turno.

Chi si è registrato on line, ma non ha completato la registrazione ritirando il certificato di elettore del centrosinistra né versato può votare presentandosi al seggio munito della stampa della registrazione on line, del documento di identità e della tessera elettorale. A quel punto versa i due euro, ritira il certificato di elettore di centrosinistra e vota.

Chi per motivi indipendenti dalla propria volontà non ha potuto registrarsi nel corso dei 21 giorni in cui sono stati aperti gli uffici elettorali e non ha fatto la registrazione on line deve aver fatto richiesta di ammissione al voto tra il 29 e il 30 novembre presso il coordinamento provinciale delle Primarie Italia Bene Comune, oppure inviando un fax o una e-mail. Se il coordinamento lo ha informato di aver dato parere positivo può recarsi al seggio e votare. I coordinamenti informano gli interessati che hanno ricevuto risposta positiva entro sabato 1 dicembre e forniscono l'indicazione del seggio in cui votare.

Pier Luigi Bersani non teme «assolutamente problemi» per la giornata di domani. E Matteo Renzi lancia un appello alla serenità, «andante sereni e tranquilli a votare». In ogni caso il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri ha allertato con una circolare i prefetti per prevenire «ogni illegalità o azioni di disturbo», pur affermando di non avere timori particolari.

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