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Questo articolo è stato pubblicato il 08 dicembre 2012 alle ore 22:30.
L'ultima modifica è del 08 dicembre 2012 alle ore 12:59.

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Il presidente della Repubblica e il premier in una foto d'archivioIl presidente della Repubblica e il premier in una foto d'archivio

Monti intende rassegnare le dimissioni dopo la legge di stabilità. Dal colloquio che il Capo dello Stato Giorgio Napolitano e il presidente del Consiglio hanno avuto al Quirinale - il vertice è durato quasi due ore - è emerso - si legge in una nota del Colle - che, dopo la dichiarazione di Angelino Alfano resa in Parlamento, «il Presidente del Consiglio non ritiene pertanto possibile l'ulteriore espletamento del suo mandato e ha di conseguenza manifestato il suo intento di rassegnare le dimissioni». Secondo il Professore, infatti, la dichiarazione del segretario del Pdl «costituisce, nella sostanza, un giudizio di categorica sfiducia nei confronti del Governo e della sua linea di azione».

Dopo la legge di stabilità il premier al Colle per le dimissioni
«Il Presidente del Consiglio - si legge ancora nella nota del Colle - accerterà quanto prima se le forze politiche che non intendono assumersi la responsabilità di provocare l'esercizio provvisorio - rendendo ancora più gravi le conseguenze di una crisi di governo, anche a livello europeo - siano pronte a concorrere all'approvazione in tempi brevi delle leggi di stabilità e di bilancio. Subito dopo il Presidente del Consiglio provvederà, sentito il Consiglio dei Ministri, a formalizzare le sue irrevocabili dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica».

Pdl e Pd pronti a rapido sì a legge di stabilità
Gli azionisti della "strana maggioranza" che sosteneva l'esecutivo dei tecnici hanno subito commentato la notizia. Pier Luigi Bersani: da Monti un atto di dignità che rispettiamo. «Per ciò che ci riguarda - ha detto il segretario del Pd - siamo pronti ad operare per l'approvazione nei tempi più rapidi della legge di stabilità». «Siamo prontissimi a votare il disegno di legge di stabilità stringendo i tempi - ha affermato Alfano -. Anche qui sta la nostra responsabilità esattamente come avevamo preannunciato a Napolitano e formalmente affermato in Parlamento. Noi ci siamo, Bersani in questo momento così delicato sospenda i toni da campagna elettorale». Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini è invece intervenuto su twitter: «Chi pensava di costringere Monti a galleggiare ora è servito».

L'intervento di Monti da Cannes
La giornata politica ha registrato una serie di dichiarazioni a distanza e messaggi lanciati dalle parti coinvolte nella crisi. In mattinata, a margine di un convegno a Cannes, il Professore ha detto di non essere preoccupato per quanto sta accadendo. «Mi sembra - ha affermato - una situazione gestibile nella normalità della vita democratica di un Paese». Con la cosiddetta "strana coalizione", ha messo in evidenza il presidente del Consiglio, siamo usciti da una situazione molto grave. Insomma, occorre evitare un ritorno al passato. Berlusconi, in una visita al centro sportivo del Milan, ha assicurato che il suo ritorno in campo ha come obiettivo la vittoria, e ha "promosso" la data del 10 marzo per andare alle urne.

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